È proprio vero che il tempo vola quando si sente buona musica. Pensate che il Loop Live Club di Osimo (AN) festeggia già il suo decimo compleanno. Correva infatti l’anno 2007 quando i ragazzi dell’Associazione Anomolo ebbero in gestione dal Comune di Osimo il Centro Musicale De Andrè, uno spazio che parve subito ideale per live di piccole dimensioni ma grande qualità.

Venerdì sera (22 dicembre, ore 22) si celebra la festa di compleanno ufficiale con torta, prosecchino e live di Giovanni Imparato in arte Colombre, musicista molto legato al Loop, come testimonia questo post di alcuni giorni fa.

Si dice infatti che proprio tra le mura del Loop, Giovanni abbia conosciuto la sua dolce metà.
(Disclaimer: dichiaro che questo pettegolezzo NON mi è stato riferito da un gestore del Loop. Così come nessun gestore del Loop mi ha mai confidato: “Oh, ma lo sai che al Loop girano un sacco di belle ragazze?”).

Oggi il Loop è uno dei pochi Live Club “puri” rimasti in attività. Puro nel senso che:
• apre solo per i concerti
• i concerti iniziano e finiscono ad orari “decenti”, poi uno può proseguire la sua serata altrove
• per entrare si paga un biglietto, di entità modesta (di solito 5 euro), anche per difendere l’idea che la fruizione di arte vada pagata.

Quando le luci sono spente, il centro De Andrè continua a funzionare come sala prove, studio di registrazione e spazio a disposizione di numerose associazioni locali che qui portano avanti le loro attività.

Anime e motori del Loop oggi sono Nello, Corrado, Luca ed Emmanuel. Abbiamo redatto con loro il bilancio consuntivo di questi primi 10 anni di esercizio.

Quali erano gli obiettivi quando avete cominciato quest’avventura?

“Proporre concerti di ottima qualità, senza preclusione di generi ma senza compromessi di alcun tipo. Musica anche internazionale, che spesso non trova spazi nella nostra zona. Come diciamo noi: da San Diego a San Biagio. Una musica certamente non commerciale, ma che spesso riesce a fare numeri interessanti”.

E li avete raggiunti questi obiettivi?

“Più di una volta ci siamo detti che questo posto lo abbiamo portato al massimo delle sue potenzialità, ma ciò non significa che ci fermiamo”.

 

C+C=Maxigross @ Loop /© Cristiana Rubbio

Come selezionate la musica che entra al Loop?

“Come detto, senza preclusioni. Il mondo del metal è forse quello che più difficilmente riusciamo ad avvicinare. E poi aspetta: qui da noi le cover band non entrano”.

Vi è mai capitato di ospitare un concerto che vi ha fatto schifo?

“Mmmh no, ci pare di no”.

Dai, dite la verità…

“C’era questa band tedesca, gli Honey Heads: inascoltabili, non andavano neppure a tempo. Era il 2009. Per fortuna quella serata fu salvata dai Lebowski che invece fecero un gran bel concerto”.

Invece il concerto più figo? O quello che vi è rimasto nel cuore?

CORRADO: “Dico i Califone, folk americano, ottimi”

LUCA: “Adem, febbraio 2009. Non so se il più bello, ma di certo quello a cui sono più legato, lo volevo tanto e me lo sono goduto”

NELLO: “Il prossimo”

Califone – Klang festival – Recanati /© Cristiana Rubbio

E l’artista che ancora non è venuto ma che dovete assolutamente portare al Loop?

ALL’UNISONO: “La tosse grassa. Dobbiamo solo trovargli il giusto contesto, perchè teoricamente non c’entra niente con il Loop, ma è un genio punto e basta”.

Parliamo invece del vostro pubblico.

“Il target di riferimento è 25-45, eterogeneo, attento ed educato. Pensa che in 10 anni non c’è mai stata una rissa, solo una volta abbiamo dovuto sbattere fuori uno, ma era un nostro amico d’infanzia! C’è una base fedele – che ci conosce e si fida delle nostre proposte – a cui si aggiungono di volta in volta altre persone, a seconda del genere che facciamo”.

Una scena in salute?

“Che in Italia diminuiscano gli spettatori di concerti è un dato generale, non riguarda solo la nostra zona e il tipo di musica che trattiamo noi. Però non ci lamentiamo: ad esempio, 200 paganti a vedere i Ninos du Brasil, peraltro lo stesso giorno che ad Ancona c’era Caparezza, ci pare molto buono”.

Ninos du Brasil @ Loop /© Cristiana Rubbio

Decisamente. Visto che questo è un bilancio, parliamo anche di soldi: ci si campa a gestire un club come questo?

“Certo che no. Noi tutti abbiamo un altro lavoro che cerchiamo di conciliare all’impegno che richiede il Loop”.

Ok, è il momento degli aneddoti. Chi comincia?

LUCA: “Ce ne sono tantissimi, legati ai musicisti che abbiamo ospitato. Ottobre 2015: la cantante della Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp si presenta incinta di otto mesi. Aveva le contrazioni e non era assolutamente in grado di esibirsi, ci sono stati momenti di panico, però poi il gruppo ha suonato lo stesso anche senza di lei ed è stato una bomba”.

CORRADO: “O quando il cantante dei Parenthetical Girls ci chiese un microfono con 20 metri di cavo. Durante il concerto se ne è uscito sul balcone e ha preso a camminare sul tetto continuando a cantare. Poi ha fatto tutto il giro ed è rientrato dalla porta principale”

NELLO: “Ricordo invece un concerto di pomeriggio: i Japanther. Pubblico in sala, loro non si vedono, telefoni spenti. Finalmente mi chiamano: “Siamo qui in via Ugo Foscolo ma non c’è nessuno”. Per forza: erano in via Foscolo ad Ancona”.

Stregoni @ Loop /© Cristiana Rubbio

Che musica ascoltate in questo periodo?

LUCA: “James Holden & The Animal Spirits. Consigliatissimo”

NELLO: “Senegal 70, una compilation di musica senegalese degli anni 70, Afro Beat da paura”

CORRADO: “Ascolto i Ninos du Brasil, ho comprato il Cd quando sono stati da noi e devo dire che sono una bomba”

Siamo a fine anno, tempo di propositi: che cosa vi aspettate dal 2018?

“Tanto lavoro, per il Loop e non solo. Da un po’ di tempo infatti abbiamo cominciato ad espanderci. Stiamo finendo di programmare il Klang festival per il quale curiamo la direzione artistica. Possiamo già dirvi che l’anteprima qui da noi il 19 gennaio sarà con gli svizzeri Hyperculte. Siamo reduci dallo strabiliante successo del Tunz Market qui ad Osimo. Abbiamo dei progetti estivi ad Ancona, uno anche in collaborazione con quelli di Nerto, non so se li conosci”

No, chi sono?

“Gente bellissima, guarda. Comunque insomma vogliamo allargare sempre di più i nostri confini, la musica lo permette”.

Bene ragazzi, l’intervista è finita, mi è rimasta solo la domanda sull’Ammazzacaffè preferito, sapete quella che facciamo a tutti…

“Sibilla e Varnelli! Non manchiamo mai di offrirli ai musicisti che vengono da noi, soprattutto gli stranieri. E’ il nostro modo di promuovere il territorio”.

Buon compleanno Loop, per la tiratina di orecchie ci vediamo venerdì.

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