A furia di cazzeggiare su Instagram, ci siamo inbattuti sul profilo di un’artista americana niente male – in tutti i sensi. Si dovrebbe chiamare Giulia qualcosa ma la trovate come Scientwehst. In pratica si diverte a giocare con la censura attraverso collage digitali molto suggestivi che mischiano porno e fotografie di architettura. fondendo la morbidezza della carne alla rigidità delle strutture di cemento facendoci scoprire una seduttiva forma di pareidolia e al contempo forzando i limiti delle regole di censura che ingabbiano i social networks.
Il tutto per farci tenere bene a mente che la Social-media society non è uno spazio pubblico libero e democratico al contrario di quello che pensiamo.
Non siamo certi che questi collage ci faranno pensare ai social network ma siamo sicuri che vi faranno scoprire una passione per l’architettura che non avete mai provato prima.