Da qualche anno ad Ancona si sente un brezza nuova spirare dal mare verso la sua martoriata area portuale.
Una brezza che per una volta non è il tipico olezzo di mangime proveniente dai maestosi silos che dominano il molo del mandracchio ma più un’aroma carica di sapori e colori che spingono ad avventurarsi in zone normalmente frequentatate, nelle ore tarde, soltanto da pescatori assonnati e camionisti greci incazzati perchè gli hanno ritardato l’orario d’imbarco sul traghetto.
Forse qualcuno ha capito di cosa stiamo parlando di Portobello, un’entità che ha portato in città una nuova occasione per vivere zone insolite, mangiarci in mezzo e riuscire anche a divertirsi.
Dopo aver rianimato il padiglione dei retari e il molo della cooperativa pescatori, è in arrivo un loro nuovo appuntamento in una location meno lambita dalla salsedine ma sempre legata all’area portuale: le ex-fornaci.
Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo fatto qualche domanda a Davide Casaccia, una delle menti del gruppo che cura l’organizzazione di queste iniziative.
SN – Cos’è Portobello?
DC – Portobello è un progetto aperto alla creatività nelle forme che sentiamo più affini, musica , arte contemporanea, design in luoghi spesso dimenticati e distretti da recuperare della nostra città. Un non luogo dove i nostri talenti locali possano esprimersi in totale autonomia e libertà.
SN – Perchè questo nome?
Il nome è un gioco di parole che nasce dal distretto in cui operiamo, il porto, ed un aggettivo spesso usato dall’ anconetano “bello”.
SN – La location di questo nuovo evento è molto particolare, vuoi parlarcene?
La location è una storica ex fornace recuperata dagli attuali proprietari in uno dei rioni storici più degradati della città. Sempre in area marittima comunque , ed ottimo esempio di architettura industriale da valorizzare e riconvertire, come succede in ogni città, soprattutto europea, con la vocazione alla cultura contemporanea attraverso il proprio tessuto urbano.
SN – Qual’è il motivo per cui organizzate questi eventi?
La risposta è insita nelle precenti, in quanto vorremmo valorizzare ciò che ci piace nel luogo che amiamo ed in cui siamo cresciuti e cresceranno inostri figli.
SN – A livello musicale collaborate spesso con Tales, può dirci qualcosa su questa realtà?
Tales è il progetto musicale nato da Portobello ma che vive di vità propria, in quanto espressione di collettivo di djs e clubbers da sempre appassionati di musica elettronica in tutte le sue forme. Il lato oscuro che aspira alla luce, per usare una metafora così di moda in questi giorni…
Ancona è vista dal resto della regione come una città dorminete, in cui difficilmente si è attirati se non per prendere un traghetto. Pensi che questa nomea potrà cambiare in futuro?
Non siamo così ambiziosi e presuntuosi da pensare di rivoluzionare una realtà così complessa e difficile, certo però ci auguriamo che ciò che oggi facciamo per passione, possa diventare motore di un cambiamento collettivo.
SN – Se dovreste consigliarci un evento a cui non possiamo mancare oltre al vostro… dove ci spedireste?
Io personalmente consiglierei il Burning Man festival nel deserto del Nevada, celebrazione della libertà di espressione creativa in ogni sua forna , e dove di notte al Robot Heart si esibiscono i migliori djs del panorama techno underground mondiale in set da viaggio.
Tutte le foto sono di Daniele Zappalà.