Venerdì 7 marzo si è svolta alla Galleria Dorica di Ancona la presentazione del progetto di restyling della piazza principale della città, ovvero Piazza Cavour, quel curioso mix di giostre stanziali (ma i giostrari non erano nomadi ‘na volta?), panchine sbilenche e asfalto bombardato che sembra la cornice perfetta di una foto di Wim Wenders (senza la foto).
Il progetto è stato presentato, tra gli altri, dagli assessori comunali Urbinati e Sediari e dal progettista Agostinelli, davanti ad una tenera platea composta da pellicce alla naftalina e da amplifon, per lo più spenti.

Il restyling è conservativo, spiegano gli assessori: talmente tanto che – come hanno mostrato le foto – una volta terminato, nessuno si accorgerà che è stato fatto, ad eccezione dei pendolari a cui toglieranno le fermate dei bus, dei frequentatori dei chioschi circostanti che saranno rimossi e del proprietario delle bancarelle di libri, l’ultima forma di civiltà che animava la piazza e che verrà spazzata via insieme a tutto il resto (ad eccezione dei piccioni).
piazza
Nelle intenzioni dei progettisti e dei tecnici comunali, a compensare l’assenza di qualunque forma di vita penserà lui: il Verde. Decine di alberi e di piccoli arbusti inodore (made in China) si ergeranno dalla nuovissima e scivolosissima pavimentazione in pietra d’Istria, a farsi sberleffe delle panchine, nuove anch’esse e posizionate, senza alcun motivo apparente, al di fuori delle zone d’ombra di quella vegetazione lussureggiante.
Costo totale stimato dell’operazione: 2,2 milioni di euro, di cui 1,2 gentilmente concessi dalla Regione.
Dopo una tediosa ora passata a decantare la fioritura della Sarcococca Ruscifolia, e i cangianti colori della Rosa Knock Out, finalmente gli assessori hanno aperto il dibattito.
Numerosi gli interventi, ma solo uno è riuscito a svegliare chi già russava: quello di un giovane anconetano della cooperativa PuntoDock (www.puntodock.org), che ha sollevato le seguenti questioni:
1) non è chiara la funzione del restyling;
2) fermo restando che l’obiettivo di sistemare la piazza è condiviso e da tutti voluto, perché non è stata coinvolta la cittadinanza/le associazioni in una progettazione partecipata **?
** Che cosa si intende per “processi partecipativi”? Partecipazione, ovvero ricerca dell’apporto diretto di coloro che avvertono l’esistenza di problematiche sul proprio territorio, richiedendo un cambiamento. Dalle istituzioni al marketing, la partecipazione e la comunicazione peer-to-peer sono diventati il nuovo paradigma nel quale organizzazioni, PA, aziende e cittadini si muovono. Quasi sempre.
La risposta degli assessori:
1) la funzione del restyling è “la piazza”.
Quando gli hanno fatto notare che quello è un oggetto, non una funzione, i teknici hanno risposto che PRIMA si farà il restyling, POI si penserà alle funzioni.
In quel momento, qualcuno giura di aver visto la statua di Cavour tentare di scendere dal piedistallo per darsela alla fuga.
2) è almeno un decennio che di sistemare Piazza Cavour se ne parla e basta, nel frattempo abbiamo una piazza squallida che fa schifo a tutti: coinvolgere i cittadini avrebbe fatto perdere altro tempo. se la cittadinanza ha osservazioni sensate da fare mandi una mail (o un piccione viaggiatore, che tanto è lo stesso).
Il botta e risposta è proseguito qualche minuto, finché, palesemente infastidita da quel rompicojoni, è intervenuta lei, la massima potestà cittadina, herr Sindaco Valeria Mancinelli, la quale ha svelato ai presenti ormai balbuzienti e confusi la reale funzione del restyling: “se entro ottobre non iniziano i lavori, la Regione ce toje i soldi, perché fino a adé si è cincischiato, adesso le cose vanno fatte, e questa Giunta le fa”.
Dopo questa premessa, brandendo il frustino ha ricordato che l’attuale Giunta quando è stato possibile ha attuato percorsi partecipati, “E QUEL SIGNORE LAAAA… (puntando il dito contro lo sciagurato giovane) LO SA BENE, PERCHE’ QUESTA GIUNTA LO HA PAGATO PER FARE PROGETTAZIONE PARTECIPATA”.
Traduzione: polemizzi proprio tu, ancunetà ander trenta e pertanto certificato bamboccione, a cui questa Giunta ha addirittura dato un obolo in occasione di precedenti incarichi professionali?!
Naturalmente, dalla platea gerontocratica un’ondata di decrepito disappunto  si è levata verso costui, ricordando, a chi se lo fosse per sbaglio scordato, che in questo paese un giovane che si fa pagare per la propria professionalità è un essere meschino che automaticamente perde qualunque diritto ad esprimere la propria opinione.
Alle 20 in punto è scattato il fuso orario “cena” e i sopravvissuti si sono dileguati tra gli applausi alla Sindaca decisionista e ai suoi valletti assessori: tutto è bene quel che finisce. D’altronde anche solo immaginare una piazza diversa costa.
E di questi tempi, meglio risparmiare.
mancinella