Finisce questo weekend alla Galleria Puccini di Ancona la mostra TANGIBILE/INTANGIBILE, un’occasione unica per immergersi nella bellezza, nel colore e nella spontaneità che caratterizzano le opere del vulcanico Gaston.
Qualche tempo fa ci siamo imbattuti in questo personaggio su una chat IRC parigina e abbiamo colto l’occasione al volo per rivolgergli qualche domanda per scoprire qualcosa in più anche i suoi gusti culinari.
Signor Nerto – Salve Gaston, può raccontaci chi è in un tweet?
Gaston – Artista visivo e della parola
SN – Come si è avvicinato alla pittura?
G – Dal 1968 mi avvicino alle sensazioni dell’arte sia frequentando studi di artisti che gallerie d’arte e consultando libri e riviste specializzati. Dal 1986 mi son detto ci provo!
SN – Lei vive ad Ancona, qual’è il suo rapporto con questa città?
G – La città’ ti da’ molto per l’aria che vi circola con i suoi tramonti,le sue asprezze morfologiche;
Ti permette di estraniarti in un tuo mondo sentimentale.
Poi il carattere anconitano ti comprime nel rapporto con gli altri, beneficio che rende il tuo linguaggio più’ tagliente e sicuro.
SN – Ci può indicare un’opera non sua che ritiene un capolavoro?
G – Impossibile in quanto la bellezza e’ una sensazione opinabile, dovuta all’iter spirituale e culturale di ogni individuo.
SN – Tra i giovani artisti, ce nè uno che si sente di consigliarci?
G – Non consiglio nessuno perché il panorama artistico o pseudo tale e’ infarcito di situazioni contaminate.
SN – Qual’è un suo dipinto a cui è particolarmente affezionato?
G – Nessun mio quadro in particolare poiché derivanti da stati d’animo diversi e mutevoli nel tempo.
SN – Quando dipinge ascolta musica? Che cosa?
G – Si,sopratutto rock moderno.
SN – Qual’è la pietanza che prefisce a tavola?
G – Come primo piatto spaghetti alla carbonara, cacciagione in umido,costolette d’agnello alla brace.
Se volete scoprire di più su Gaston e la sua pittura, non perdete l’occasione per visitare la sua mostra ad Ancona, aperta fino a domenica 22 marzo.