L’indiscutibile genio che vi presentiamo oggi si chiama Francesco Conte, ha 36 anni, è di Ancona, ma ha scelto la stazione di Roma Termini come base per uno dei progetti comunicativi più originali e interessanti degli ultimi anni. Termini Tv, il suo canale, il suo sito, la sua pagina Facebook, è una lente puntata sui personaggi e sulle storie che riesce a raccogliere in quei luoghi così affascinanti (e spesso temuti) che sono le stazioni dei treni.
Svezzato da Ankonistan, Francesco ha viaggiato molto, con in tasca la laurea in Filosofia e Scienze Politiche e il tesserino da giornalista professionista. Termini Tv è per lui il modo di inventarsi un lavoro, inventarsi un mezzo di espressione bypassando i grandi editori. Francesco ci ha dato appuntamento per questa intervista indovinate dove? Esatto: Ancona, stazione di Ancona, in partenza dal binario 1.
Ciao Francesco, ma si può sapere come ti è venuta in mente sta cosa?
Ero appena arrivato a Roma, non conoscevo nessuno e abitavo vicino Termini, che per me è divenuta come una piazza di un paese che cambia ogni giorno. Ero disoccupato e non mi rispondevano alle email, e allora mi son detto, perché non faccio il direttore di una web tv piuttosto che essere un freelance senza arte né parte. Però la storia vera e propria è molto lunga e complicata, include una scuola di danza sotto ai binari del treno, una serie di chiacchierate con amici e colleghi sulla necessità di raccontare la migrazione in un modo diverso, più universale e meno politically correct.
Qual è la storia più incredibile che hai raccolto finora?
Quella di Angelo, venduto a 5 anni in Kosovo a una famiglia rom in Sicilia. Una storia incredibile eppure vera, su cui sto cercando di realizzare un film. Angelo ora ha 41 anni ed è una leggenda della break dance di strada.
Ovviamente a Roma Termini incrocerai anche tanti vip. Chi ti è capitato di intervistare per esempio?
Ah ah, sì alcuni, il più recente è Giovanni Allevi, al quale non ho resistito a dire “Non mi piace affatto la tua musica”. Altri sono stati Emilio Fede, a cui ho fatto fare una foto con una mia amica coi dreadlocks, fin quando si è reso conto che quella foto poteva essere usata contro di lui. Un’altra è con Oliviero Toscani, che non rilascia facilmente interviste, e allora mi son messo lì davanti a lui in REC per 10 minuti fin quando si è deciso a parlare. Diciamo che cerco di meritarmi uno dei miei soprannomi, “la pezza”. Poi per la serie vecchi classici, ho intervistato Amedeo Minghi, che è rimasto un po’ sorpreso dalla mia idea, del tipo che quando lo hanno chiamato al telefono mentre eravamo insieme ha detto “Sto con un pazzo che fa una tv a Termini”. Però, insomma, i veri vip a Termini sono quelli che conoscono tutto della stazione, sono delle vere celebrità, soprattutto per la polizia!
Quando guardi quell’enorme tabellone delle partenze, qual è la destinazione che ti attira di più?
Venezia e Napoli. Venezia perché è la stazione con la vista più bella del mondo. Napoli perché so che prima o poi sbarcherò con TerminiTV a Napoli e già mi pregusto il momento.
Hai mai viaggiato senza fare il biglietto?
Che domande, ovvio! Mica mi paga Trenitalia per ‘sto progetto, diteglielo di darmi almeno un buono sconto…
Sai che invece io una volta ho lavorato per Trenitalia? Dovevo intervistare i passeggeri sulla qualità del servizio lungo la tratta Ancona-Milano. Immaginavo che avrei incontrato tanta resistenza, invece la gente era contenta di chiacchierare. La gente è contenta di chiacchierare o fai fatica a convincerla?
Le persone sono contente di chiacchierare, certo, Trenitalia molto meno, e infatti mi devo nascondere dagli addetti alla sicurezza della stazione, più che dalla gente.
Quando non intervisti persone, che musica ti piace ascoltare in viaggio? E cosa leggi?
In questo momento sto ascoltando Alt-j, in genere amo due tipi di musica, quella deprimente e quella felice, tutto quello in mezzo non mi interessa. O ti fa venire voglia di morire, o di vivere, questa è la musica che ascolto, dal requiem di Mozart a Eminem, passando per Radiohead e Chico Buarque. Leggere sto leggendo poco ultimamente, ma amo le storie di famiglia e quei mattoni in cui il tempo passa e la gente muore e le nuove generazioni invecchiano pure loro.
Fai tutto da solo o hai con te dei collaboratori? Presentaci la tua squadra.
Ci sono state tre fasi: nella prima eravamo in 8, dopo una serie di brainstorming con una ventina di persone. Dopo poco già eravamo rimasti solo in tre, io Jacopo e Rosita, due giovani fotografi di Alba, vicino Torino. Andati via loro sono arrivati altri, per citarne due Valerio e Marica, giovani giornalisti residenti a Roma. Poi ci son stati tanti collaboratori più o meno costanti, giovani cameraman e fotografi soprattutto. Appena Grandi Stazioni ci ha fatto sloggiare dalla nostra sede informale, nella scuola di danza sotto ai binari, sono rimasto solo per qualche mese, ma ora fortunatamente diverse persone sono interessate a diffondere e far crescere il progetto come cosa loro, anche se son sparse in giro per il mondo. Una di sicuro è Chiara, esperta di documentari, che ora è in Perù, poi ci sono amici storici, anche anconetani, che hanno a cuore TerminiTv e mi aiutano sempre, come Ruben Lagattolla, Nicola Cucchi e Gilberto Mastromatteo. Un gruppo vero non c’è più, ma una fitta rete di alleanze sì, e non basterebbe una pagina per elencare tutti. Ma li ringrazio.
Termini Tv fa anche progetti collaterali, tipo reading di poesia aperti a tutti in un caffè vicino alla stazione. Altre chicche in programma?
Reading di poesia mensili, un inserto in una rivista trimestrale chiamata “Il Nostro”, in cui ci dedichiamo all’esplorazione di Roma. Poi c’è una bella collaborazione in corso con il Collettivo Stalker, storico gruppo artistico romano, con cui abbiamo realizzato A Ghost City, passeggiate notturne in giro per Roma. E sempre a Roma è dedicata un’altra bella collaborazione con Reaction Roma, ideato dall’amico Pietro Jona, con cui abbiamo realizzato dei video in mostra al Macro di Roma dal 15 dicembre a fine gennaio. Poi ci sono altre collaborazioni in vista, tanta ciccia, stiamo aspettando la carbonella.
Mannaggia, sta carbonella sempre in ritardo. Cosa vedi nel futuro di Termini Tv?
Vedo TerminiTV in musei lontani, in Cina, in Giappone, e al tempo stesso la vedo sempre più radicata nel territorio. Da una parte si cresce in orizzontale, conoscendo sempre più persone in gamba a Roma e in altre città italiane ed europee, e dall’altro si cresce verticalmente, con maggiore utilizzo di nuove tecnologie. TerminiTV è archivio e performance, è una libreria di video e storie, ma è anche una provocazione su come funzionano i media tradizionali e su come luoghi pubblici ci vengono sottratti sotto agli occhi con la scusa della sicurezza.
Grazie Francesco, buon viaggio.
Se volete esplorare TerminiTV, la tovate qui: http://termini.tv/