Milano, lunedì 08 gennaio 2018
Da lunedì 18 dicembre un gruppo di associazioni culturali milanesi ha iniziato la ristrutturazione di uno dei tanti edifici abbandonati all’interno della Fabbrica del Vapore, 3000 metri quadrati che da due anni giacevano in stato di degrado, completamente aperti e incustoditi.
20 tende da campeggio di tutti i colori sono state montate nel cortile, come simbolo della nascita un nuovo presidio di cultura e aggregazione.
“Bene pubblico in fase di ristrutturazione, soggetto ad autogestione sperimentale temporanea” cita il cartello sull’ingresso.
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In un momento storico critico in cui mancano gli spazi per il lavoro, l’accoglienza, la cultura e la socializzazione, dove è ancora necessario mantenere saldi i valori basilari della libertà e del rispetto della democrazia come principi fondanti della nostra società (e contenuti nella nostra Costituzione), circa 60 giovani durante il periodo di vacanza natalizio si sono riappropriati di uno spazio cittadino abbandonato per dare vita a un nuovo progetto culturale.
Un luogo deputato alle politiche giovanili trascurato e in deperimento: dopo ben due bandi di concessione andati a vuoto a causa della rinuncia formale da parte dei vincitori (e il susseguirsi di non poche polemiche), il Comune di Milano è costretto a lasciare all’abbandono uno spazio all’interno del rinnovato complesso della Fabbrica Del Vapore. L’edificio rimane vuoto e incustodito, diventando in breve tempo un luogo di degrado.
Un gruppo di associazioni no-profit costituite da giovani under 35, che aveva precedentemente partecipato a diversi bandi comunali, si propone per la rigenerazione dell’area - che è costituita da un immobile principale e da un grande giardino alberato - riqualificandola e ristrutturandola a proprie spese quindi senza oneri per il Comune di Milano, per poi riconsegnarla per la futura messa a bando pubblico.
L’obiettivo è quello di avviare un programma di attività formative, creative e di spettacolo oltre che offrire opportunità lavorative destinate a giovani milanesi, italiani e stranieri, mettendo a disposizione della città un reale laboratorio di produzione artistica, fucina di cultura, che mira all’avanguardia.
Il progetto prevede una gestione temporanea sperimentale degli spazi: un’officina di lavoro, un tavolo aperto per un dialogo concreto che possa attivare un luogo ad oggi inutilizzato e offrirlo al servizio della collettività, garantendone il funzionamento, la sicurezza e la pulizia.
Gli ambiti d’intervento delle associazioni partecipanti sono legati alla produzione e promozione culturale, rigenerazione di spazi urbani, educativa di strada, street art e danza contemporanea.
ACROPOLIS non è un centro sociale ma un nuovo laboratorio di progresso, aperto alle idee e ai diritti di tutti.
A breve saranno comunicati aggiornamenti.
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