Vi ricordate nel lontano 2017, che al Tunnel di Reggio Emilia c’era quella rassegna bellina che si chiamava Remikks Potpurri basata sulla mescolanza di generi, gusti e provenienze?
Ne avevamo parlato più volte. Bene, pensate che nel 2018 ne avremo ancora. A cominciare da questo sabato, 6 gennaio, quando sul palco del Tunnel salirà Sequoyah Tiger, nome d’arte di Leila Gharib, produttrice e compositrice veronese. Ex componente di Barokthegreat e Bikini The Cat, dal 2016 si è messa in proprio firmando per l’etichetta berlinese Morr Music (cosa che nei suoi lavori si sente eccome) e ad ottobre 2017 è uscito il suo primo album Parabolabandit. L’abbiamo importunata per presentarla a voi, cari Nnnerti.
Una domanda che non ti aspetteresti mai: quanto è difficile essere donna nel tuo mondo? La scena musicale italiana è maschilista?
Nel mondo di Sequoyah Tiger non trovo grosse difficoltà, nella scena musicale però aleggia una certa diffidenza alimentata dalla minoranza dei progetti musicali femminili sostenuti e la tendenza a risolvere tutto con delle semplici serate al femminile.
Con te sul palco c’è anche una ballerina, Sonia Brunelli, così il concerto diventa una performance che mescola musica e danza. Da dove viene questa idea?
Ci siamo incontrate nel 2008 e posso dire ad oggi che sono 10 anni che lavoriamo insieme. Abbiamo fondato il gruppo di performing arts Barokthegreat e da quando è nato il progetto Sequoyah Tiger ho sentito la necessità della sua presenza sul palco. La danza di Sonia è unica e arricchisce la qualità del live e l’immaginario che già la musica solleva.
Ti piacciono le Serie Tv? Quali ci consigli?
Divorate: Lost, Twin Peaks, Breaking Bad, Mad Man, True Detective, Stranger Things ma anche Downton Abbey e Desperate Housewives.
Parabolabandit è il tuo primo disco lungo. Possiamo definire la tua musica elettro-pop o c’è qualche termine che ti suona meglio?
E’ una battaglia persa quella dei generi, creata dall’essere umano. Io ormai percepisco tutto in modo sconfinato e libero.
Ora stai portando il disco in giro per l’Italia: come va?
L’incontro tra noi e il pubblico è molto entusiasmante, è il vero motivo che ci da senso e forza per continuare nonostante le difficoltà.
Qual è la cosa più bella che ti hanno detto ascoltando un tuo lavoro e la critica più cattiva che hai ricevuto?
Mi alleno ad essere la più crudele verso i miei progetti, quella più bella invece la vedo nell’attenzione degli occhi del pubblico durante i live e nelle parole che ci scambiamo al banchetto dei dischi.
Qual è la prima canzone tua, nuova o del passato, che dobbiamo ascoltare per capire bene chi sei?
Five Chants
C’è ancora tempo fino alla befana per lanciare buoni propositi per il nuovo anno. Il tuo qual è?
Essere più leggiadri.
A Natale mi hanno regalato l’ultimo libro di Fabio Volo. Mi consigli un titolo con cui cambiarlo?
A me hanno regalo “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust in 7 volumi: il primo volume promette bene…
No, vabbè, semmai mi tengo Fabio Volo. Aftershow Beat&Style Collective Dj set: giunta al decimo anno di attività, la webzine ha inserito questo evento nel calendario degli appuntamenti celebrativi per il traguardo raggiunto, facendo esibire tutta la propria Dj-Crew in una selezione di dischi che andrà avanti fino all’alba.
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