Come ormai saprete sullo sfondo di NERTO ospitiamo le opere di fotografi che spaccano i culi (leggi bravissimi – ndr). Ogni tanto le cambiamo, senza nessuna cadenza precisa perché questa storia di non esistono più le mezze stagioni ha rovinato tutti, noi compresi.

Comunque arriviamo al dunque: è arrivato quel momento in cui cambiamo lo sfondo.
Quindi eccoci a presentare la nuova foto che abbiamo scelto e che darà un tono al sito per i prossimi mesi, concessaci gentilmentee dal talentuoso Guido Borso.
Per conoscerlo meglio gli abbiamo fatto due domande al volo su whatsapp. Ecco la trascrizione senza censure.

 

– Ci sembra di capire che sei nato e vivi a Milano. Ma quando vuoi scappare dalla città dove te ne vai?

Ciao! Sì: nasco, vivo e lavoro a Milano. Mi piace molto il posto dove vivo quindi non ho mai il sentore di “voler scappare” da qui, piuttosto spesso e volentieri sento l’esigenza di dover curiosare fuori dal mio paese.
È più un “andare per poi tornare” che uno “scappare”.

 

– Ci sono luoghi di Milano a cui sei particolarmente legato?

Sì certo! Sono cresciuto nella zona nord-est quindi Lambrate, il quartiere Casoretto ma in particolare Via Padova che è la via dove sono nato e tuttora vivo.
È considerata la casbah di Milano dove convivono decine di etnie e culture diverse.
Per me è un angolo di Milano iperstimolante per quanto riguarda l’occhio e la fotografia.
Quando sono a casa e non ho faccende da sbrigare esco e m’incammino verso l’estremo opposto della via, sicuro che qualcosa di assurdo e interessante becco.

– Che attrezzi prediligi per fotografare? Sei un purista delle pellicola o ti fai pochi problemi a passare dall’analogico al digitale?

Direi la seconda. Non mi sono mai posto il problema forse ahah
Ho iniziato a fare foto con una reflex analogica ereditata da mia madre ma per necessità e per un discorso economico mi spostai subito sul digitale.
Nell’ultimo anno invece mi sento più vicino al mondo analogico, forse perché sto crescendo e contemporaneamente sta crescendo la conoscenza tecnica del mezzo.

 

– Ti è capitato di ritrovarti a fare fotografie in sogno? Se si, cosa stavi fotografando?

No, sinceramente non mi è mai successo.

 


– le tue foto spesso immortalano situazioni di gruppo, di festa o di cazzeggio. Ti ritrovi a vivere queste situazioni dall’interno o quando le fotografi diventi un osservatore esterno?

Cazzeggio? ahah. Tendo sempre a vivere in prima persona le cose che mi circondano e che succedono attorno a me. Molti miei scatti sono scatti di pancia quindi scatti fatti in situazioni che io in primis vivevo.
Bisogna poi distinguere i progetti personali dai lavori commissionati, non è sempre facile dare la propria impronta a un lavoro, ma è obbligatorio almeno provarci per quanto mi riguarda.

– c’è una colonna sonora che pensi possa fare da sfondo alle tue foto?

666 dei NOTIMEFOR

– per curiosità, qual è l’ultimo concerto che hai visto?

Leute e FINEBEFOREYOUCAME a Bologna.
I Leute sono una band di amici ( vatteli a sentire ) che, tra un cambio di formazione e l’altro, hanno iniziato a suonare in giro da non troppo tempo. Almeno un paio di anni fa, mi chiesero di scattargli la prima foto ufficiale ( chiamiamola così) e da lì non mi scollai più e iniziai a seguire la band nelle prime trasferte documentando il loro cammino. Nei prossimi mesi abbiamo intenzione di uscire con una zine insieme a un nuovo ep: una sorta di mix tra foto e musica. “La morte sua” direbbe mio padre : )

– ok ti lasciamo andare, ma prima raccontaci la foto che abbiamo scelto per lo sfondo.

Lui è il gestore de “La buena muerte” a Pasteur (una fermata della metro rossa di Milano – ndr).
Il punto nevralgico della mia zona. Bianchi, neri, gialli, rosa, metallari, emo, atei, satanisti, cristiani, mussulmani, anarchici etc etc
Tutti passano da lì a mangiare dell’ottimo pollo fritto di strada : )

GUARDA LO SFONDO SU NERTO

 

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