Come preannunciato qualche mese fa, in occasione del lancio della nuova veste grafica, ci siamo prefissati di ospitare sullo sfondo di NERTO i lavori di fotografi in linea con la nostra filosofia, efficacemente riassumibile dalla frase della nonna: “il mondo è bello perché è nerto” (per chi ha bisogno di una traduzione, la trovate qui).
Quindi eccoci a presentare orgogliosamente la nuova foto estivissima dello sfondo, opera del fotografo Massimiliano Landi.
Per conoscerlo meglio gli abbiamo fatto due domande al volo sotto l’ombrellone:
– Come hai cominciato a fotografare?
Ho iniziato con una telecamerica tipo go-pro a fare piccoli video e a montarli. Mi piaceva molto, anche se molto impegnativo ed aspiravo ad una qualità migliore. Da lì ho iniziato a cercare una macchina fotografica portatile che facesse bei video. Sono incappato in macchine fotografiche che facevano belle foto. Allora ho iniziato a fotografare, e a cambiare macchine.
Risposta meno pratica e più filosofica, ma pur sempre vera: ho sempre sognato di dipingere quadri astratti e la fotografia è un’arte molto democratica con la quale far pratica con i concetti di composizione e di colore.
– A quanto pare sei catalogato come uno “street photographer”. Ci spieghi che significa?
Ci sono decine e decine di definizioni di “street photography” e ormai il termine è molto abusato. L’ultima tendenza è la cosidetta “candid public photography” (provate a cercare l’hashtag #canpubphoto su instagram). Ovvero fotografia non posata in luoghi pubblici. Le mie foto appartengono senz’altro a quella categoria, non tanto a valutarne i risultati, ma a causa dell’atteggiamento. Quello che intendo è che un fotografo di strada è colui che esce con una fotocamera senza un piano ben preciso e prova a cogliere ciò che vede.
– Abbiamo scoperto che fai parte di un collettivo ultrafigo, Superluna, come sei entrato a farne parte?
Più che essere entrato nei Superluna diciamo che l’ho ideato insieme ad altri due ragazzi italiani, bravissimi e riconosciuti fotografi di strada. Il progetto Superluna Collective ha impiegato circa un anno solo per farlo partire. Ora siamo in sei, di cui tre top player fuori Europa (Bangkok, Tel Aviv e New York) e siamo davvero molto entusiasti, l’intenzione è quella di coinvolgere in futuro fotografi da tutto il mondo.
– Che attrezzi prediligi per fotografare? Sei un purista delle pellicola o ti fai pochi problemi a passare dall’analogico al digitale?
A questa domanda il grande Franco Fontana risponde indicando la propria testa: “con questa!”. Non sono Fontana ovviamente, quindi posso tranquillamente rispondere, ma capirete che quello che dice è estramemente vero. La camera non fa la foto, i megapixel non c’entrano, gli iso non c’entrano. Uso sia analogico che digitale e in ogni caso prediligo attrezzatura piccola e leggera da portare sempre con me. Ad ogni modo preferisco la pellicola: range dinamico, latitudine di posa, tutti paroloni che spiegano che la pelliccola vede luci ed ombre con una qualità impareggiabile. Inoltre avere scatti contati mi aiuta a scattare quando vedo già la foto, non a scattare e poi cercarla tra altre mille.
– Ti è capitato di ritrovarti a fare fotografie in sogno? Se si, cosa stavi fotografando?
A dire il vero sì, mi ricordo che avevo delle persone che mi venivano incontro, io con camera e flash in mano cercavo di prenderle tutte, ma non ci riuscivo sempre. Era come se stessi vivendo una session fotografica in strada, era tutto molto frenetico.
– Qualcuno dei tuoi soggetti ti ha mai mandato a cagare perchè l’avevi fotografato?
Di solito non scatto foto a chi penso se la possa prendere, poi basta un sorriso ed è sempre tutto ok. Però una volta è successo a Bologna, ho letteralmente schiaffato il flash in faccia ad un venditore ambulante che stava camminando con buste a seguito. Ho scattato velocemente senza guardare il mirino, sporgendo il braccio verso di lui. Si è fermato, io ho allungato il passo, mi ha raggiunto per chiedere spiegazioni. Gli ho semplicemente detto che il mio hobby è quello di fare foto in giro ecc ecc… Insomma, non mi ha menato, ma ho rischiato!
La foto ovviamente non è venuta, il 90 per cento dell’inquadratura era cielo vuoto.
– Qual’è una colonna sonora che pensi possa fare da sfondo alle tue foto?
Non ci avevo mai pensato. Mentre scatto potrei dirti di primo acchitto che mi piace pensare di aver sotto la colonna sonora del film Vanilla Sky, per il suo clima sognante e l’ambientazione newyorkese. Mentre se intendi musica di sottofondo mentre guardo le foto già fatte, non saprei proprio, quella che ognuno vuole va bene.
– Per curiosità, qual’è l’ultimo concerto che hai visto?
Non mi ricordo bene, forse Daniele Silvestri al Foro di Senigallia. Perché proprio lui? Il concerto era gratis…
A no, aspetta, è stato Samuele Bersani a Bologna, ma non era lo stesso giorno in cui rischiai con lo sparaflashato!
– Ok ti lasciamo andare, ma prima raccontaci la foto che abbiamo scelto per lo sfondo.
Vacanza con amici in Croazia, isola di Rab, avevo con me una macchina digitale molto piccola e mi divertivo a scattare random in spiaggia. C’era sempre una luce molto forte che creava ombre nette e colori vividi. I turisti stranieri erano i migliori da fotografare, con costumi improbabili, ciabatte leopardate, grandi materassini, abbranzature claudicanti. Questa è una di quelle, una delle più rappresentative. Sembra più una parodia di foto di guerra, tipo sbarco in Normandia in costume da bagno: le persone stramazzate sulla spiaggia sono vive o moribonde?
Per chi volesse saperne – e vederne – di più, qua trovate altre foto di Massimiliano: