L’ADDIDAS da bravo colosso pantagruelico dei trends, ha reclutato il nostro amico Fabri Fibra per fargli mettere una bella ciliegina sulla torta della recente campagna pubblicitaria UNITE ALL ORIGINALS in cui lo storico marchio a tre strisce cerca di elargire lezioni su cosa è o non è originale al giorno d’oggi.
Il risultato è questo video tronfio di motion graphics, kitch come soltanto i migliori anni ottanta potevano esserlo, che annovera tra i protagosti il rapper “de noantri” che rappa timidamente nascosto tra i grattaceli nuiorchesi.
A completare questo diorama gulliveriano ci sono anche i nonni Run DMC e quel ghiottolone di A-Trak, fautori della traccia che fa da sottofondo alle immagini.
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Il fattore “social” – requisito obbligatorio per un azienda che deve dimostrare di essere al passo coi tempi – è stato ottenuto facendo si che Fabri prendesse ispirazioni da dei tweet sputacchiati sul web da gente che evidentemente non ha molto da fare nella vita.
Dato che mentre lo ascoltavamo non potevamo credere alle nostre orecchie – l’intellighenzia collettiva è ancora difficile da assimilare per noi nati nel secolo scorso ndr. – abbiamo deciso di riportare per intero le rime sperando di far risparmiare un pò di lavoro a quelli di Rap Genius:
Hai novità / dalla cittàLa base gira sopra Fibra / si ci stah
La rima viene come viene / capitah tah
Se provi perdi la testa decapitah tah
Run D-M-C / Spray Sten-cil
Una super-star sulla pareteh
Sono la super star che spopola in reteh
Lancia il dado
Puntah le fish
il numero magico è tre / conta le strisch
punto cento sulla gent / è una sfida
metto le adidas / o le adidàs
le adidas / o le adidàs
Pugno sul petto / che scarpe porti / porta rispettoh
tah tah / tahtah tah
Sono parole forti quelle del Fibra. E nonostante siano passati parecchi minuti da quando abbiamo fatto play sul video non riusciamo ancora a ritrovare il nostro consueto equilibrio psico fisico, ci ritroviamo straniati da una sotto specie di intossicazione lisergica, degna delle mandate buone del Dr. Hoffman.
Obbiettivo raggiunto quindi, ma rimane anche un interrogativo che rimbomba nelle cavità vuote della nostra anima in maniera sempre più insistente: perchè Adidaz non ha affidato la trasmissione del suo messaggio, denso di originalità e passione ad un cantore più adeguato?
Perchè a nuiork ci è finito quel preso male di Fabri e non uno spettro della contemporaneità come Bello FiGo?
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Ai postumi l’ardua sentenza.