La chiesa apparteneva alla confraternita dell’Annunziata, fondata nel 1347 dal Beato Cecco e dalla Beata Michelina Metelli per dare sepoltura ai poveri e curare gli indigenti. Viene infatti costruita nella seconda metà del Trecento dove sorge la casa che la Beata Michelina dona nel 1356 ai confratelli. Ristrutturata completamente intorno alla metà del XVII secolo, viene modificata nel biennio 1714-’15 con l’inserimento nell’abside dell’ Annunciazione di Giuseppe Mazza (1653-1741), una scenografica pala in stucco che è una delle prove migliori dello scultore bolognese.
Nel 1784, due anni dopo la soppressione della Confraternita, la chiesa è ceduta alla famiglia Mosca cui si deve la committenza delle architetture illusionistiche dipinte nella cupola e delle figure dei santi nelle finte nicchie. Il risultato è un elegante costruzione settecentesca, con una decorazione interna caratterizzata dal raffinato alternarsi di toni pastello. Agli altari laterali si trovano due monumenti funerari: a destra, quello dedicato a Benedetto Mosca e Barbara Anguissola e alla loro figlia Bianca, a sinistra quello di Lucrezia Belluzzi sposa di Raimondo Mosca Barzi.
Estintosi il casato dei Mosca nel 1938, l’edificio torna alla Diocesi per essere poi acquisito nel 1998 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro che ne ha finanziato il restauro (2000) su progetto dell’architetto Celio Francioni. Oggi la chiesa viene usata come sede per eventi espositivi e culturali.
Sintesi tratta da: Federica Tesini, Pesaro. Itinerari di una città d’arte, Pesaro, Arti Grafiche Pesaresi Editore, 2009, p. 33
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