sabato
19
febbraio
2022
BLAK SAAGAN LIVE A/V

BLAK SAAGAN LIVE A/V

concerto
 Share 
COPIATO!
1
0
Quando
sabato 19 febbraio
Dove
Chiesa della Santissima Annunziata
Pesaro (PU)
MAPPA + INFO
0 eventi in programma
2 eventi ospitati
scheda locale

Se ci fosse la luce sarebbe bellissimo è il secondo album di Blak Saagan, a seguire A Personal Voyage di stampo sci-fi del 2017. In uscita il 25 giugno 2021 per Maple Death Records, Kakakids Records e 1000 Balles, l’album è una colonna sonora dal mood occulto di un film mai esistito ispirato al rapimento dell’ex premier Aldo Moro nel 1978 da parte dei terroristi delle Brigate Rosse.
Nel 1978 le Brigate Rosse rapirono Aldo Moro, assassinando cinque delle sue guardie del corpo e in seguito lo stesso ex-Presidente del Consiglio dei Ministri dopo due mesi di prigionia. Tante furono le teorie cospirative accreditate; l’unica certezza è che quell’atto decretò immediatamente l’inizio di una fase di pesantissima instabilità politica in periodo di Guerra Fredda. Su questa spinosa base tematica Samuele Gottardello aka Blak Saagan ha forgiato il suo nuovo full-length Se ci fosse la luce sarebbe bellissimo, titolo che riprende una celebre frase estratta dall’ultima toccante lettera che l’Onorevole indirizzò alla moglie Eleonora prima della preannunciata esecuzione. A differenza del precedente concept A Personal Voyage del 2017, basato sugli studi del cosmo svolti dal divulgatore scientifico statunitense Carl Edward Sagan, le digressioni elettroniche di Gottardello fanno ora dell’eclettismo la propria parola d’ordine, apparendo più ricche e cangianti rispetto a quelle del recente passato, seppur di pregevole fattura. […] Permangono stilemi estratti da kraut-rock, new wave, ambient, come dalle visionarie sonorizzazioni per colonne sonore create dai maestri italiani Morricone, Macchi, Piccioni, Umiliani e Alessandroni (solo per citarne alcuni esimi esempi). Strumentazioni prettamente analogiche costituite da organi Farfisa, drum machine, sintetizzatori moog e Siel Orchestra 2 sono i mattoni utilizzati da Gottardello per la creazione del suo ampio e fluido castello. […] Fin dall’inizio la proposta di Blak Saagan si scioglie tra synth cristallini intervallati da loop e rumori ambientali sui quali il ritmo e il groove fanno vibrante accesso. Sequenze motorik miscelate a slanci new wave e brezze psichedeliche (Scuola Hyperion) si affiancano a momenti di maggior tensione emotiva (Saltano le pecorelle), dove percussioni tribali lacerano ipnotiche strisce d’organo gotico, ammaliate dalle note di una fisarmonica che ne accentua l’apprensivo aplomb. Saranno i ritmi pressanti e le atmosfere da tregenda, ma brani quali L’uomo incappucciato e Convergenze parallele richiamano le leggendarie visioni horror tracciate dai Goblin e, per conservare il riferimento cinematografico, pezzi come Ore 9: attacco al cuore dello Stato e Lettera da Via dei Massimi risvegliano flashback dai polizieschi degli anni 70, senza però apparire dei meri duplicati. Il kraut-rock più cosmico fa breccia nella kraftwerkiana Achtung! Achtung!, per traslare sulle fragranze à-la Nurse With Wound poste tra drone, industrial e noise di Dentro la prigione del popolo o verso le diametrali contrapposizioni di E lo spettro disse: Gradoli, che con flauti orientaleggianti rievoca echi del Battiato di Sulle corde di Aries. La chiusura affidata alla title track è un flusso mutevole tutt’altro che rassicurante, simile al rumore delle onde che lambiscono dolcemente la spiaggia, mentre all’orizzonte sta infuriando una tempesta che non lascerà scampo. Gottardello traccia una visione molto personale di tutte le fasi che hanno caratterizzato quei cinquantacinque intensi giorni; elaborazioni di elettronica strumentale che esulano dal tentativo di presentare una personale interpretazione della cronistoria, per concentrarsi, invece, sulle emozioni che l’artista veneziano ha vissuto in prima persona durante un accurato studio di tutto il materiale esaminato. Il risultato è appagante, al punto d’assicurare con efficacia il trasporto onirico in quegli anni di piombo, dove l’estremizzazione della dialettica politica provocò gravi fatti di violenza e lotta armata, riuscendo nell’intento di transcodificare in musica la vera essenza di lunghe giornate alimentate dall’ansia. [Cristiano Orlando, www.ondarock.it]

more
Inserito da
Signor Nerto circa 2 anni fa