La Rocca, con la nuova gestione [partita a Giugno 2012] affiancata dal Comune di Cesena, s'apre alla città e alla ricerca contemporanea in tutti i settori e così diviene spazio comune d’incontro e confronto, un centro unitario di produzione storico-culturale, artistica, educativa-sociale, turistica ed enogastronomica, sportiva e ambientale. Un luogo con uno sguardo attento e contemporaneo, ma che trae dalla storia e dalla natura ispirazione e stimolo per la sua progettazione e gestione quotidiana.
Bene Comune inteso come spazio di emozioni e incontri straordinari fra persone e idee. Una fucina di sperimentazione, spazio per percorsi legati alla storia, all’arte e alla natura, laboratorio didattico attivo tutto l'anno, casa di artisti, ritrovo culturale e sociale aperto a esperienze sperimentali e inedite.
Bene Comune inteso come “abitare” la Rocca per renderla snodo centrale del piacere di stare insieme, per costruire un progetto comune per l'intera città di Cesena.
La Rocca si trova nel centro della città di Cesena, vicinissima a Piazza del Popolo. E' situata sulla sommità del Colle Garampo e circondata dal Parco della Rimembranza.
La Fortezza si caratterizza per la sua maestosa mole, per gli spalti panoramici e per i suggestivi camminamenti interni alle cortine. Nella corte è inclusa una cittadella fortificata che comprende due imponenti fabbricati, la Torre Maestra (Mastio) o Maschio, al cui interno oggi sono esposte alcune armature e selle (originali), che venivano utilizzate per la “Giostra d'incontro” e il Palatium o Femmina, dove ha sede il Museo di Storia dell'Agricoltura.
L'edificazione del fortilizio iniziata a partire dal 1380 con Galeotto Malatesta, prosegue per volontà dei suoi successori Andrea e Malatesta Novello, viene completamente rinnovata e ultimata nel 1477 durante il dominio pontificio.
La Rocca fa parte del più ampio sistema di fortificazioni che circonda la città, sistema che ha affascinato anche Leonardo da Vinci quando nell'estate del 1502 soggiorna a Cesena, incaricato da Cesare Borgia di ispezionare e revisionare le fortificazioni delle giurisdizioni conquistate e migliorare le difese. Rimangono come sue testimonianze alcuni disegni della Rocca (le mura della rocca Vecchia e della rocca Nuova, i Rastelli con la Porta Maestra), il rilievo completo della cinta muraria della città, annotazioni sugli usi e costumi di Romagna, appuntati sul suo taccuino, oggi custodito presso la Biblioteca dell'Istituto di Francia a Parigi.
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