giovedì
14
dicembre
2017
UBIK - Holy Pieces

UBIK - Holy Pieces

concerto
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Quando
giovedì 14 dicembre
22:00
01:00
Dove
Circolo Arci La serra
Recanati (MC)
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18 eventi ospitati
scheda locale

uBiK è l'alter ego digitale di Marco Bonini, chitarrista dei mamavegas e noise terrorist negli Acre. Tra l'ambient-drone e il noise, i paesaggi sonori vengono realizzati attraverso stratificazioni di loop e il processo in tempo reale del suono di chitarra attraverso software randomici. Ha pubblicato "Circadian Rythm,Sleep Disorders" (F90107) per la label Farmacia901 e "Frostbitten" e " The Morning Path" per l'etichetta danese Metaphysical Circuits. " La Città Morta" per Manyfeetunderconcrete e appena uscita una nuova release per Fratto9. uBiK è figlio della fantascienza distopica di Philip K. Dick e della scienza della teoria del Caos /////////////.uBiK is a solo project by Marco Bonini , Italian sound artist , composer and guitar player already involved in many other experimental projects (Acre, Mamavegas, Armaud ), his worked is based on real-time digitalization of guitar sounds, textures and warm drones, his live shows are physical improvisations who lead his vision towards science-fiction and chaos theory.///////

Marco Bonini è chitarrista e compositore elettroacustico nato a Roma nel 1981.Nei primi anni del 2000 incide e suona con formazioni avant-jazz come i JUJU QUARTET collaborando contemporaneamente con ROBERTO GATTO, ETTORE FIORAVANTI e ROSARIO GIULIANI.Si diploma al Conservatorio di Musica “ Licinio Refice ” nel 2010 e si dedica a progetti indipendenti influenzati dall'elettronica.Nel 2010 si unisce ai Mamavegas, gruppo di estrazione indie/folktronica con i quali incide due LP per l'etichetta 42 Records e arriva a suonare al prestigioso SOUNDCITY FESTIVAL di Liverpool che vedeva in cartellone artisti internazionali come SWANS, Thurston Moore, Flaming Lips, Belle & Sebastien.
nel 2011 si unisce al trio di improvvisazione elettroacustica ACRE incidendo un LP per l'etichetta MEGASOUND e cominciando un'intensa attività concertistica in Italia e in Europa
Parallelamente incide e suona con il suo progetto solitario uBiK, fortemente influenzato dalla musica ambient di matrice elettronico/improvvisativa, incidendo per numerose etichette e condividendo il palco con artisti del calibro di Thisquietarmy, Lee Noble, Franz Rosati,Marta De Pascalis, Fabio Perletta, Fabio Orsi, Dopplereffekt, Vladislav Delay, Akamoi Deathambient, Julie Normal.Nel 2015 comincia la collaborazione con la cantante e trombettista Paola Fecarotta e con il suo progetto ARMAUD come chitarrista e produttore artistico che riscuote interesse anche all'estero.
Scrive, compone e arrangia anche per film, documentari e spettacoli teatrali.
Si è prodigato nell'organizzazione di eventi e rassegne musicali dedicati alla sperimentazione e alla ricerca sul territorio di Roma come TERRACAVA e MURADISUONO
Insegna chitarra contemporanea ( Jazz&Improvvisazione) alla scuola Najma di Roma
Nel 2016 entra a far parte del gruppo NU di Giovanni Di Cosimo, trombettista jazz.

uBiK.com

soundcloud.com/ubik-1

Holy Pieces è un duo di musica elettroacustica/ sperimentale composto da Marco “uBiK” Bonini ( Mamavegas, Acre, uBiK ) all'elettronica e Ambra Chiara Michelangeli (Trio Improvviso, Theo Teardo) alla Viola Elettrificata . Si sono formati nel 2016 e hanno all’attivo un EP autoprodotto in cui si mescolano atmosfere droniche e neoclassiche con pulsazioni elettroniche rumorose e ossessive. In uscita a dicembre la cassetta per l'etichetta indipendente AMOR PROPRIO REC .

La performance del duo elettroacustico “Holy Pieces” nasce dall’incontro con l’illustratrice e costumista Valeria Mecarelli (info qui) che per l'occasione realizza con la collaborazione della Vetreria d'Arte/Laboratorio Artistico di Jesi (VetroDesign Pieralisi) le due maschere di materiale frammentato e riflettente che “rispecchiano” ( in senso figurato ma anche letterale ) il senso dell’esibizione che i musicisti vogliono riassumere attraverso il concetto di “SIMULACRA” ovvero la frantumazione della realtà non veritiera, fittizia e artefatta. Frammenti di specchio taglienti, frastagliati, riflettenti, casuali e mutevoli ad ogni cambio di luce che insieme ad una musica dalle atmosfere noir-decadenti rimandano ad un senso di perdizione e caos, rappresentano la reale decostruzione del soggetto che si arrende, si autodistrugge, si sdoppia e si perde di fronte se stesso e a una virtualità senza controllo dove tutto è copia e/o immagine.
I simulacri ormai antitetici e reversibili, “ si rimandano l’un l’altro nella vertigine della somiglianza” laddove tutto nella nostra epoca (la cultura, l’informazione, la politica, l’economia, l’intrattenimento, la vita sociale) viene governato dal principio di simulazione.
I media e i social-media ci offrono immagini che non fanno riferimento al reale, ci offrono immagini che ricevono senso solo da altre immagini e che si rigenerano perpetuamente da se stesse, rimanendo così sempre più sconnesse da ciò che in origine era reale.

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Inserito da
calamity jane oltre 6 anni fa