Inaugurazione mostra fotografica 11 febbraio h.18.
La peculiarità del lavoro di Luca Lagò sta nella post produzione, ovvero nella non post produzione. Come un fotografo con in mano un’analogica, si prepara allo scatto perfetto, aggiusta il flash o attende che la luce naturale colpisca il punto desiderato e solo a quel punto scatta. Ricorda e ricerca quell’autenticità del fotografo prima dell’arrivo del digitale, che poteva metterci ore prima di trovare il momento giusto da imprimere nella pellicola. Sono in mostra una serie di fotografie tratte dal repertorio di Lagò, che evidenziano la sua poliedricità di soggetti prescelti. Nelle pareti della seconda sala, sono esposte in selezione due giornate di shooting in ambiente interno, che hanno ispirato il nome della mostra: una tipografia di Pesaro e la casa-laboratorio di un artista urbinate.
Qualunque sia il soggetto, la fotografia per Luca Lagò è il racconto di un attimo, la rappresentazione di un luogo che può rimanere lo stesso o modificarsi in continuazione, l’espressione sul volto di uno sconosciuto che diventa protagonista dell’azione. Da qui parte il desiderio di rendere la mostra interattiva: il pubblico ha a sua disposizione una striscia di carta bianca, posta al di sotto di una banda di fotografie. Cosa diventerà al termine del periodo espositivo? Sarà cura del pubblico trasformarla con pensieri scritti, disegni, polaroid o qualunque cosa la fotografia di Lagò scaturisca nella mente di chi osserva.
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