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Shanti Celeste
Originaria del Cile, Shanti Celeste ha ben chiaro dove vuole arrivare. Lo aveva già ben chiaro quando chiese a Chris Farrell delle Idle Hands di lavorare nel suo negozio gratis, disposta a pulire i pavimenti pur di essere immersa in quel luogo che per lei è tuttora magico. Ovviamente fu pagata, e da lì nacque una proficua collaborazione che portò a BRSTL, l’etichetta che gestisce assieme allo stesso Farrell e a Rhytmic Theory e sulla quale è uscito il suo primo 12 pollici “Need Your Lovin’ (Baby)”, house old school piena di soulful, ritmo e melodie. Poi le uscite per Idle Hands e la Broadwalk Imprint di Julio Bashmore e l’attuale ascesa in una delle scene più interessanti della musica europea.

Kornél Kovács
Kornél Kovacs è uno dei “trionfatori” trasversali delle top list dei migliori album del 2016, vale a dire che, spulciando, ve lo ritroverete sia in quelle a tendenze indie che in quelle più propriamente elettroniche. E quando questo succede si è di fronte o a una ruffianata o a un management potente o a un album innegabilmente bello. The Bells di Kornél – uscito per la sua etichetta Studio Barnhus, gestita assieme ad Axel Boman e Petter Nordkvist – fortunatamente appartiene alla terza categoria: un bel discone che si muove tra house e deep, colorato e caldo ma alla maniera europea, quindi senza cedere sul versante soulful, ma mantenendosi su canoni piuttosto elettronici.