Se oggi diamo per scontato che l’uomo della strada sia protagonista della fotografia, con la sua ironia e la sua autodeterminazione, se celebriamo la street photography come epitome del moderno, e la street culture come espressione più autentica del contemporaneo, tutto questo lo dobbiamo anche a Doisneau. Ma a renderlo un contemporaneo per eccellenza è il fatto che, nonostante le apparenze, in molti suoi scatti non vi è nulla di casuale e “rubato”. Molte infatti erano le immagini pianificate a tavolino fino all’ultimo dettaglio, immagini che dissimulano una naturalità che in realtà era messa in scena, precorrendo così un linguaggio assolutamente attuale per la fotografia. Se pensiamo alle recenti tendenze della fotografia di moda e pubblicitaria contemporanea - che sempre più imitano il linguaggio diffusosi con l’avvento di Internet e dei social media, dove il quotidiano è sapientemente costruito con naturalezza che è solo pretesa, dove alto e basso, formale ed informale si mischiano - ci rendiamo conto di quanto Doisneau abbia anticipato i tempi. Persino la già citata foto “Le Baiser de l'hôtel de ville”, che a prima vista potrebbe sembrare lo scatto casuale per eccellenza, fu invece posata. Doisneau, dopotutto, proveniva dal mondo della grafica e della pubblicità, ed è in quest’ambiente che imparò a comporre le immagini nel modo più leggibile per l’occhio.
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