La Cupa Spazio Autogestito presenta:
Sabato 31 Marzo ore 22:
___THE ANALOG SESSION___
Alexander Robotnik + Ludus Pinsky
opening
2funk (electric disco) live set
after show
Stikkyo (synth anni 80) dj set
Visual by Pakiderm (Space Invaders)
The Analog Session è un progetto nato nel Febbraio 2009 per opera di Alexander Robotnick (Maurizio Dami) e Ludus Pinsky (Lapo Lombardi)
All'inizio solo come progetto video, poi anche discografico ed infine come progetto live.
Si tratta di musica elettronica eseguita su strumenti vintage e in gran parte improvvisata in stile anni 70 ma con precisi riferimenti alla techno dei nostri giorni. I primi video-clips dei due musicisti, realizzati nel 2009 hanno collezionato fino ad ora più di 500.000 visioni su Youtube ricevendo innumerevoli consensi, e portando il canale di Alexander Robotnick a superare i 2 milioni di visioni.
Nel 2010 hanno prodotto un cofanetto CD/DVD pubblicato dall'etichetta Londinese This Is Music ltd, a cui sono seguiti “April” e il più recente “Black Ground”.
The Analog Session live
Da ormai troppo tempo i concerti di musica elettronica (non inclusi quelli accademici o sperimentali) consistono in un paio di artisti, solitamente Djs, che mostrano 2 laptops, solitamente con la mela e che si limitano a muovere a tempo la testa per tutta la durata del “concerto”. A volte c'è un vocalist, ma non è necessario.
Non sappiamo quanto possa definirsi “live” una situazione del genere, ma comunque un concerto è un'altra cosa. Ovviamente, trattandosi di musica elettronica, è naturale che gran parte della musica sia “sequenziata”. Questo però non significa che l'artista non possa interagire suonando fisicamente parti diverse e non ci sia margine per l'improvvisazione.
The Analog Session ha una naturale vocazione per il live e nasce come progetto di improvvisazione live di musica elettronica.
La scelta analogica.
Il suono dei vecchi synths analogici rimane unico e non può essere imitato né dai synths ibridi, né da quelli digitali né tanto meno dai software synths. Questi “vintage synths” sono tuttora usati in moltissimi studi professionali da produttori di musica elettronica, è abbastanza raro però vederli “on stage”, a causa dei molti problemi tecnici che il loro uso comporta: fragilità, instabilità dell'intonazione e soprattutto l'impossibilità di memorizzane la timbrica per poterla richiamare ad ogni brano.
Il loro uso implica quindi alcune rinunce e limitazioni, ma in compenso apre il mondo complesso ed entusiasmante dell'improvvisazione.
Qui non si tratta solo di aprire e chiudere canali del mixer, lanciare audio samples e azionare qualche effetto (lavoro più da DJ che da musicista). The Analog Session costruisce ad ogni concerto un panorama sonoro diverso, improvvisato ed irripetibile, interagendo su alcune sequenze di note scritte e modificandone la timbrica e la dinamica e suonando in modo improvvisato sulle tastiere dei synths come fosse un concerto jazz.
Questo era lo spirito della prima musica pop elettronica degli anni 70 di cui ambedue gli artisti hanno un vivo ricordo essendo dei veterani.
Ovviamente il progetto The Analog Session non è una semplice imitazione di bands come Tangerine Dreams. 40 anni sono passati, la techno music si è molto evoluta e sia Alexander Robotnick sia Ludus Pinsky hanno una lunga carriera artistica e competenze molto ampie.
Non è tanto la musica degli anni 70 ciò che essi recuperano, quanto lo spirito “progressive” e la capacità di improvvisare, sempre più marginale nel mondo musicale dominato dal computer.
www.the-analog-session.it
https://web.facebook.com/TheAnalogSession/
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