Dire che Mike Savino sia un innovatore sarebbe riduttivo. Sotto lo pseudonimo di Tall Tall Trees, come un poeta, ha riscritto lo scenario musicale del banjo.
In studio e sul palco Savino sviscera il suo strumento fino alla forma primordiale, portando il pubblico a ricordare la sua essenza di strumento percussivo. Mescolando abilmente effetti elettronici, loop, pistole laser e la sua creatività istintiva, Tall Tall Trees continua a stregare il pubblico di tutto il mondo sia in formazione one-man-band, sia accompagnato dall'amico e innovatore Kishi Bashi (Jupiter One e Of Montreal tra le sue formazioni).
Nato in seguito a due precedenti collaborazioni, il suo ultimo album, Freedays è, in qualche modo, l'album di debutto: il primo scritto e registrato interamente da Savino come progetto solista. Nel 2015 Savino si prende una pausa da New York, città dove ha vissuto negli ultimi quindici anni affinando il proprio estro, per diventare il guardiano solitario di un centro per la salute e il benessere abbandonato, un nido per il corpo e la mente situato nel nord della Georgia, circondato dalla foresta, nel quale egli è libero di lavorare senza scadenze o interruzioni.
Composto e registrato in otto mesi, Freedays racconta la storia di un uomo in transizione, di un artista solo al crocevia fra la vita che ha e quella che vorrebbe. L'album comincia con “Backwards", e l'ascoltatore si ritrova a guidare su una strada, in piena notte, nel mezzo di una foresta, circondato dai lamenti dei coyote. Tracce come "Being There", "A Place to Call Your Own" e "CLC" raccontano dell'autore, dei suoi processi mentali e delle sue decisioni. Anche se è difficile da immaginare, la maggior parte dei suoni sull'album scaturiscono da sperimentazioni con il banjo, riflettendo gli stimoli del sound più innovativo sceso dagli Appalachi negli ultimi decenni.
Le sue performance hanno qualcosa di straordinario. Ironico, divertente, sorprendente, singolare. La maniera con cui Tall Tall Trees si approccia al suo strumento è incredibilmente inusuale. Con un fantasioso utilizzo di loop station ed effettistica riesce a non far sentire la mancanza di una band vera e propria, ricreando in tempo reale un ensemble di suoni che riecheggiano quelli della batteria, di un synth, di una chitarra elettrica, persino degli archi.
Prima di Freedays Mike Savino ha registrato due dischi e un EP: Tall Tall Trees (2009), Moment (2012) e The Seasonal EP (2014).
Tall Tall Trees spiazza il pubblico con il suo “costantemente nuovo e innovativo approccio al banjo” (Paste Magazine).
Apertura ore 21
Ingresso 5€ + tessera arci
