La Casa della Grancetta presenta i Rigolò in concerto…
Con lo pseudonimo Rigolò, nel 2010 l’ex Comaneci Andrea Carella ha dato alle stampe “Cocoons Should Die Young”, album ascrivibile a un cantautorato malinconico in cui si alternano rabbia e sprazzi di gioia, con un riferimento costante al rock a stelle e strisce e a Neil Young in particolare. Da allora il progetto si è però molto espanso, aggiungendo nuove sonorità, e a Carella, dopo alcuni cambi di line-up (non c’è più Max Rassu al basso), si sono affiancati ora Jenny Burnazzi (violoncello, anch’essa già nei Comaneci), Alessandro Reggiani Romagnoli (basso) e Andrea Napolitano (batteria). Nel 2011 l’ep su Iridella “Can You Hear Me?” lancia l’abbrivio del nuovo corso dei Rigolò, che nel 2013 pubblicano l’album “Slangenmensch” (Garage Records), proponendo un nu-folk molto personale che sconfina spesso in territori musicali in bilico tra sonorità noise e soniche, e melodie e atmosfere cinematografiche d’antan.
Il loro nuovo album “Gigantic”, prodotto da Mattia Coletti e Garage Records, “Gigantic” è composto da otto brani che trovano la band in un evidente stato di grazia compositivo e che rappresentano la maturità artistica e tecnica dei Rigolò. Maturità ed estrema attenzione dei suoni che tuttavia non soffocano la freschezza e la spontaneità, da sempre caratteristiche fondanti della band ravennate. La linea narrativa dell’album è intrisa di un umore solare e poetico, che si esprime in limpide tinte folk quanto in spunti più chiaramente pop-rock viranti allo shoegaze, con progressioni strumentali e aperture melodiche di notevole suggestione. Per inquadrare i Rigolò si potrebbero tranquillamente evocare riferimenti illustri (Built to Spill, Vaselines, Snow Patrol, ma anche Notwist o Agnes Obel) ma la comparazione sarebbe troppo facile e senz’altro riduttiva della personalità spiccata e talentuosa del gruppo. La leggerezza, in “Gigantic”, è un’arma, con la voce di Carella soffice quasi come un sussurro, un campionario di strofe e ritornelli, hook micidiali (“You Run”, “In the Wake of Kites”), sfumature, piccoli fruscii, impercettibili battiti sonori e una rigorosa strutturazione armonico-melodica che evoca scenari pop di raro fulgore. E poi il violoncello di Jenny, sempre più protagonista, fin dall’incipit dell’album,
“Voiceless”, in cui si confronta solo con la batteria di Napolitano. Un violoncello spesso dalla natura spigolosa, con una funzione strutturale (“Before it Gets Dark”), e volentieri anche solista, al posto della chitarra, in grado di estrarre suoni che sembrano elettronici ma che non lo sono affatto. E a proposito di elettronica, nel disco la ritroviamo a tratti, ma inserita in modo delicato, al servizio dell’acustica. Di conseguenza, anche tutto il live è aderente all’album, album che fin dal titolo evoca grandi spazi e li sublima in maniera cinematica, aprendo con l’oscurità di “Voiceless” per congedarsi con l’avvolgente serendipità di “Better Soul”.
I Rigolò sono:
Andrea Carella (voce e chitarra)
Jenny Burnazzi (violoncello, backing vocals)
Andrea Napolitano (batteria, percussioni, backing vocals)
Alessandro Reggiani Romagnoli (basso)
Ecco il link per l’ascolto dell’album: rigolo.bandcamp.com
“Gigantic” è preceduto dall’uscita del video di “In the Wake of Kites”, realizzato dal regista e videomaker ravennate Gerardo Lamattina.
21.30