sabato 17 marzo 2018
L.A. WITCH + Frown
Bronson | Madonna dell'Albero - Ravenna
►Prev: 8€ + dp Fargo, Bronson Café o Vivaticket http://bit.ly/LAWITCH_Bronson
►Cassa: 10€
► Ingresso omaggio per gli abbonati
Nell'interno scarsamente illuminato di una piccola discoteca, dove l'odore stantio di migliaia di sigarette spente annega l'odore della birra versata e dei sogni infranti, una band suona sullo sfondo di orpelli dorati a buon mercato. Fuori, le palme allineano l'orizzonte della notte. Negli anni a venire le strade si trasformeranno in autostrade ed interstatali, ma per ora Los Angeles è ancora una giovane città che cresce ogni giorno accogliendo persone da tutti gli Stati Uniti, ognuno alla ricerca di una nuova vita. È ancora una città in gran parte isolata dal resto del paese e negli anni prima che la famiglia Manson offuschi per sempre l'infinita speranza dell'occidente e prima che gli Hell's Angels di Altamont interrompano la pacifica traiettoria del rock'n'roll con violenze senza precedenti, il sound del sogno californiano si diffonde per quelle stanze oscure, soffusamente illuminate dalla luce al neon. Le tre ragazze di L.A. Witch non sarebbero ancora nate per ancora diversi decenni, ma il loro suono ti trasporterà in quelle calde e fumose notti californiane.
Il nome è un nome improprio parziale: sebbene la band provenga da Los Angeles, non prendono parte a nessun tipo di stregoneria o rito magico. Tuttavia la loro capacità di evocare un tempo e un luogo specifici attraverso il loro sound suggerisce che la loro musica sia una sorta di magia. Sull'omonimo album di debutto, le chitarre e le vibranti e riverberate linee vocali, evocano il suono analogico di un pregiato 45 giri di una band di culto. Le melodie fuggono dal chewing-gum-pop preferendo atmosfere da foschia drogata, ammicanndo alla gloria squallida di ballate minacciose; la produzione non può permettersi il wall-of-sound di Phil Spector, ma la semplice bellezza degli strumenti garantisca una tale grazia che rende superflui gli inganni da studio di registrazione; i testi sembrano discendenti più dai racconti sulla moralità in prima persona di Johnny Cash rispetto ai vuoti contenuti di gruppi pop pre-fabbricati. Questa non è musica per le masse; è musica per miscredenti, burnout, sognatori inarrestabili e storici ossessivi.
Frown
Due ragazze con lo stesso corredo genetico nel settembre del 2015 decidono di mettere su un gruppo. Chitarra, batteria, pezzi semplici e alla brutto dio. Immediate, semplice e arrabbiate, arrivano per la prima volta al Bronson!