Soria

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I Soria sono sia figli che padri fondatori della scena alternativa anni 90. Dopo aver aperto la strada alla scena odierna scelgono di tornarci ma restando profondamente legati alla cultura e all’attitudine indipendente che loro hanno creato (da padri) ma che li ha anche formati (da figli). Con il sorriso in faccia di chi mette su una band assolutamente fuori moda, il progetto di Stefano Tombari (Sprinzi, The Miles Apart) mescola essenziali e diretti: Lorenzo Guccini, Carlo Minucci e Paolo Garulli, membri rispettivamente dei Montezuma, Turbopeluches e Sybil Vane. Il risultato è una perfetta unione di intenti. I Soria tornano pur restando negli anni 90. Con tutta la difficoltà che questo comporta, si rinnovano ma lo fanno con le forme sonore di quell’underground divenuto storia. Per ridare equilibrio alla scena o meglio, per ridefinire il sottosuolo dell’indie italiano, i Soria traghettano il post rock, l’alternative e l’emo rock verso una straordinaria abilità compositiva e di esecuzione. Il disagio generazionale della provincia, la teenage-angst di Mascis e gli anni '90 passano attraverso melodie chitarristiche che scaldano tutto il panorama attuale di una nostalgia emocore di cui avevamo bisogno, dopo esserci persi nel gelo di vuoti riverberi e tecnologie strumentali.

I Soria sono sia figli che padri fondatori della scena alternativa anni 90. Dopo aver aperto la strada alla scena odierna scelgono di tornarci ma restando profondamente legati alla cultura e all’attitudine indipendente che loro hanno creato (da padri) ma che li ha anche formati (da figli). Con il sorriso in faccia di chi mette su una band assolutamente fuori moda, il progetto di Stefano Tombari (Sprinzi, The Miles Apart) mescola essenziali e diretti: Lorenzo Guccini, Carlo Minucci e Paolo Garulli, membri rispettivamente dei Montezuma, Turbopeluches e Sybil Vane. Il risultato è una perfetta unione di intenti. I Soria tornano pur restando negli anni 90. Con tutta la difficoltà che questo comporta, si rinnovano ma lo fanno con le forme sonore di quell’underground divenuto storia. Per ridare equilibrio alla scena o meglio, per ridefinire il sottosuolo dell’indie italiano, i Soria traghettano il post rock, l’alternative e l’emo rock verso una straordinaria abilità compositiva e di esecuzione. Il disagio generazionale della provincia, la teenage-angst di Mascis e gli anni '90 passano attraverso melodie chitarristiche che scaldano tutto il panorama attuale di una nostalgia emocore di cui avevamo bisogno, dopo esserci persi nel gelo di vuoti riverberi e tecnologie strumentali.