Sequoyah Tiger

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Sequoyah Tiger è il nuovo progetto di Leila Gharib, artista veronese che ha già militato nei Bikini The Cat e Barokthegreat. Il debutto discografico per l’etichetta tedesca Morr Music consiste in un EP di cinque tracce estratte dai precedenti Brother/Brother e Fantasia Fantasma, pubblicazioni auto-prodotte che già scandagliano l’attenzione della producer italiana per onomatopee, allitterazioni e giochi semantici.
Ta-Ta-Ta-Time colleziona elettronica etnica, psichedelia e melodie ritmiche che serpeggiano tra arpeggiatori, synth-bass e delay, in un vortice tribale e prog che unisce M.I.A., Tune-Yards e Animal Collective in una grammatica indissolubile, come si evince dall’apertura con The Fire D Vampa. Le ripetizioni melodiche e verbali mascherate ed esasperate da effetti vari si mescolano alla perfezione a sintetizzatori e percussioni oscure in Slimer Smile. Man mano che ci si inoltra nella tracklist si intuisce che la band statunitense ha un suo ascendente in questo lavoro, con un ideale punto di contatto in quella aberrazione pop-sperimentale che è FloriDada. Verona e Baltimora: Gharib e Tare azzerano le distanze in un approccio (flori)dadaista alla composizione che (de)struttura il suono e lo (ri)modella in chiavi di lettura postmoderne con tracce di world-music, come nella cantilena acida Five Chant e nella canzone più lineare dell’EP, Awayaway. Si chiude come meglio non si potrebbe: il pastiche vintage di Hey Paul Anka parte con un omaggio alle atmosfere dell’artista canadese, per poi svilupparsi in un riff di chitarra con un giro di accordi “storico” della musica leggera degli anni che furono, che in questa veste sembra quasi un omaggio alla strofa di Mi Ami? dei CCCP. D’altronde si parlava di linguaggio e giochi verbali e Ferretti in questo caso, con la sua logorrea meccanica e le sue provocazioni semasiologiche, non verrebbe chiamato in causa inutilmente.
Molto bene fin qui, in attesa del debutto sulla lunga distanza; nel frattempo ci si può perdere in quella giungla elettronica labirintica che è Ta-Ta-Ta-Time.

fonte: https://sentireascoltare.com/recensioni/sequoyah-tiger-ta-ta-ta-time/

Sequoyah Tiger è il nuovo progetto di Leila Gharib, artista veronese che ha già militato nei Bikini The Cat e Barokthegreat. Il debutto discografico per l’etichetta tedesca Morr Music consiste in un EP di cinque tracce estratte dai precedenti Brother/Brother e Fantasia Fantasma, pubblicazioni auto-prodotte che già scandagliano l’attenzione della producer italiana per onomatopee, allitterazioni e giochi semantici.
Ta-Ta-Ta-Time colleziona elettronica etnica, psichedelia e melodie ritmiche che serpeggiano tra arpeggiatori, synth-bass e delay, in un vortice tribale e prog che unisce M.I.A., Tune-Yards e Animal Collective in una grammatica indissolubile, come si evince dall’apertura con The Fire D Vampa. Le ripetizioni melodiche e verbali mascherate ed esasperate da effetti vari si mescolano alla perfezione a sintetizzatori e percussioni oscure in Slimer Smile. Man mano che ci si inoltra nella tracklist si intuisce che la band statunitense ha un suo ascendente in questo lavoro, con un ideale punto di contatto in quella aberrazione pop-sperimentale che è FloriDada. Verona e Baltimora: Gharib e Tare azzerano le distanze in un approccio (flori)dadaista alla composizione che (de)struttura il suono e lo (ri)modella in chiavi di lettura postmoderne con tracce di world-music, come nella cantilena acida Five Chant e nella canzone più lineare dell’EP, Awayaway. Si chiude come meglio non si potrebbe: il pastiche vintage di Hey Paul Anka parte con un omaggio alle atmosfere dell’artista canadese, per poi svilupparsi in un riff di chitarra con un giro di accordi “storico” della musica leggera degli anni che furono, che in questa veste sembra quasi un omaggio alla strofa di Mi Ami? dei CCCP. D’altronde si parlava di linguaggio e giochi verbali e Ferretti in questo caso, con la sua logorrea meccanica e le sue provocazioni semasiologiche, non verrebbe chiamato in causa inutilmente.
Molto bene fin qui, in attesa del debutto sulla lunga distanza; nel frattempo ci si può perdere in quella giungla elettronica labirintica che è Ta-Ta-Ta-Time.

fonte: https://sentireascoltare.com/recensioni/sequoyah-tiger-ta-ta-ta-time/

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Verona (VR)
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