Sadar Bahar è molto più di un Dj. Sadar Bahar è un pezzo della storia di Chicago, dei suoi club e delle sue sonorità. È difficile etichettare il sound di questo artista, perché come lui stesso ha dichiarato: “Mentre tutti i dj andavano da una parte, io ho scelto una direzione diversa”.
E questa strada lo ha portato a creare uno stile tutto suo, ribattezzato “Soul in the hole”. Un mix di tecnica ed estetica che affonda le radici nella classica deep house, ma che Sadar Bahar ha arricchito con sonorità riscoperte grazie alle lunghe ore passate nei piccoli negozi di dischi per scovare i suoni dimenticati e le tracce snobbate dai colleghi, troppo distratti dalle nuove influenze. Una caccia ossessiva, che lo ha portato a essere un vorace collezionista di vinili: pare che ne abbia stoccati ben quattordicimila.
Bahar è stato definito da uno come Theo Parrish “il dj dei dj”, insomma musica calda, seducente, piena di melodie cosmic e vodoo funk. Una goduria assoluta. Con lui ci si sente sempre un po’ là dove tutto ebbe inizio: al Paradise Garage.
Sadar Bahar è molto più di un Dj. Sadar Bahar è un pezzo della storia di Chicago, dei suoi club e delle sue sonorità. È difficile etichettare il sound di questo artista, perché come lui stesso ha dichiarato: “Mentre tutti i dj andavano da una parte, io ho scelto una direzione diversa”.
E questa strada lo ha portato a creare uno stile tutto suo, ribattezzato “Soul in the hole”. Un mix di tecnica ed estetica che affonda le radici nella classica deep house, ma che Sadar Bahar ha arricchito con sonorità riscoperte grazie alle lunghe ore passate nei piccoli negozi di dischi per scovare i suoni dimenticati e le tracce snobbate dai colleghi, troppo distratti dalle nuove influenze. Una caccia ossessiva, che lo ha portato a essere un vorace collezionista di vinili: pare che ne abbia stoccati ben quattordicimila.
Bahar è stato definito da uno come Theo Parrish “il dj dei dj”, insomma musica calda, seducente, piena di melodie cosmic e vodoo funk. Una goduria assoluta. Con lui ci si sente sempre un po’ là dove tutto ebbe inizio: al Paradise Garage.