Cody ChesnuTT è un fenomeno tutto underground: nasce nel 1968 ad Atlanta, in Georgia.
Nel 1992 lascia il lavoro per tentare di realizzare il suo sogno come musicista, Cody comincia infatti a strimpellare con la chitarra quando è ancora un ragazzino. Crescendo la passione per la musica non accenna a diminuire, anzi, tanto che finita l'adolescenza, il giovane diventato ormai chitarrista provetto, si trasferisce a Los Angeles – per inseguire il suo sogno, ora più vivo che mai.
Il suo non è un salto nel buio vero e proprio: il padre è impresario di molte band locali e Cody non fatica a trovare un gruppo, i Crosswalk, con cui farsi le ossa. Le cose vanno bene, il disco del debutto è già pronto, poi improvvisamente, salta e Cody si ritrova a dover rifare tutto daccapo e da solo.
Il nuovo millennio vede la pubblicazione di un immenso diario musicale: "The Headphone Masterpiece", un genuino, artigianale, creativo progetto di proporzioni epiche. Il doppio cd contiene la bellezza di 36 tracce, tutte registrate e mixate dall'autodidatta Cody.
Il disco, anche se frammentario, è un mix colto ed efficace di molteplici stili e culture eterogenee (bianca o nera non fa differenza, Cody si trova suo agio con entrambe) degli ultimi 30 anni. La fama cresce, lenta ma inesorabile, per subire una decisa impennata quando viene chiamato a partecipare allo Smokin' Grooves tour al fianco di Lauryn Hill e Outkast, occasione che gli permette di essere conosciuto e apprezzato da molti artisti di spessore, tra cui Macy Gray, Nelly Furtado e The Roots. Proprio a questi ultimi Cody ChesnuTT “presta” quello che è forse il suo brano migliore e più rappresentativo ("The Seed", un ibrido di rock e black music riproposto dalla crew di Philadelphia nell'album "Phrenology" con il titolo "The Seed 2.0") per una cover che vede lo stesso Cody nei panni del performer principale. La canzone assurge al successo radiofonico e televisivo internazionale sospinta da un videoclip che viene trasmesso per settimane in heavy rotation sul circuito di MTV.
In seguito ad un periodo di ritiro in famiglia successivo all’ascesa alla fama ottenuta grazie a questo singolo, Cody torna nel 2012 e descrive in “Landing On A Hundred’s” con immagini vive, il percorso di un uomo sulla via della redenzione, dopo anni da playboy e dipendenza da crack, e il potere e la forza di un amore coniugale che brucia lentamente, ma che eclissa le espressioni di affezione puramente fisiche.
Il titolo dell’album si riferisce al modo di dire slang “Keeping It One Hundred,” ovvero essere totalmente sinceri, e per gli amanti del vero, profondo soul americano è un must-have.
Come racconta Cody: “Questo lavoro è incredibilmente significativo per me: rappresenta il viaggio che ho compiuto dal mio ultimo album. Le parole sono sufficienti a descrivere quanto io sia emozionato per questa mia musica.”
Cody ChesnuTT è un fenomeno tutto underground: nasce nel 1968 ad Atlanta, in Georgia.
Nel 1992 lascia il lavoro per tentare di realizzare il suo sogno come musicista, Cody comincia infatti a strimpellare con la chitarra quando è ancora un ragazzino. Crescendo la passione per la musica non accenna a diminuire, anzi, tanto che finita l'adolescenza, il giovane diventato ormai chitarrista provetto, si trasferisce a Los Angeles – per inseguire il suo sogno, ora più vivo che mai.
Il suo non è un salto nel buio vero e proprio: il padre è impresario di molte band locali e Cody non fatica a trovare un gruppo, i Crosswalk, con cui farsi le ossa. Le cose vanno bene, il disco del debutto è già pronto, poi improvvisamente, salta e Cody si ritrova a dover rifare tutto daccapo e da solo.
Il nuovo millennio vede la pubblicazione di un immenso diario musicale: "The Headphone Masterpiece", un genuino, artigianale, creativo progetto di proporzioni epiche. Il doppio cd contiene la bellezza di 36 tracce, tutte registrate e mixate dall'autodidatta Cody.
Il disco, anche se frammentario, è un mix colto ed efficace di molteplici stili e culture eterogenee (bianca o nera non fa differenza, Cody si trova suo agio con entrambe) degli ultimi 30 anni. La fama cresce, lenta ma inesorabile, per subire una decisa impennata quando viene chiamato a partecipare allo Smokin' Grooves tour al fianco di Lauryn Hill e Outkast, occasione che gli permette di essere conosciuto e apprezzato da molti artisti di spessore, tra cui Macy Gray, Nelly Furtado e The Roots. Proprio a questi ultimi Cody ChesnuTT “presta” quello che è forse il suo brano migliore e più rappresentativo ("The Seed", un ibrido di rock e black music riproposto dalla crew di Philadelphia nell'album "Phrenology" con il titolo "The Seed 2.0") per una cover che vede lo stesso Cody nei panni del performer principale. La canzone assurge al successo radiofonico e televisivo internazionale sospinta da un videoclip che viene trasmesso per settimane in heavy rotation sul circuito di MTV.
In seguito ad un periodo di ritiro in famiglia successivo all’ascesa alla fama ottenuta grazie a questo singolo, Cody torna nel 2012 e descrive in “Landing On A Hundred’s” con immagini vive, il percorso di un uomo sulla via della redenzione, dopo anni da playboy e dipendenza da crack, e il potere e la forza di un amore coniugale che brucia lentamente, ma che eclissa le espressioni di affezione puramente fisiche.
Il titolo dell’album si riferisce al modo di dire slang “Keeping It One Hundred,” ovvero essere totalmente sinceri, e per gli amanti del vero, profondo soul americano è un must-have.
Come racconta Cody: “Questo lavoro è incredibilmente significativo per me: rappresenta il viaggio che ho compiuto dal mio ultimo album. Le parole sono sufficienti a descrivere quanto io sia emozionato per questa mia musica.”