Stasi

gruppo musicale
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Il progetto Stasi nasce nel 2006 ad opera di un giovane “cantautore” incardinato nella tradizione della canzone d’autore politica italiana e di un manipolatore di “macchine” e di synth dagli ascolti industrialoidi e indie-pendenti. Il progetto, dunque, prende forma all’insegna di un incontro forse impossibile tra due universi paralleli ed irriducibili, ma con la consolante presenza di un indefinito numero di autori di neo-folk apocalittico che in qualche modo la medesima sinergia tra chitarrismo tradizionale e rumorismo disturbante l’hanno realizzato eccome. Il progetto Stasi nasce connotato come progetto politico che riprende le tematiche del totalitarismo scegliendo la DDR quale orizzonte storico-geografico-culturale di riferimento. Nella sua azione di propaganda, Stasi ha intenzione di rovesciare l’ottica occidentale-cristiano-borghese secondo cui alla vita grama del socialismo reale sarebbero preferibili i lustrini dei supermarket e le produzioni soft-porno delle tv commerciali. Secondo Stasi, l’idea di una comunità totalitaria che riempie la vita delle soggettività, assunte esse come parti di un organismo per l’appunto totale, va contrapposta alla falsa immagine della libertà. In questo senso, la musica di Stasi vale come una cronaca assolutamente non libera, ma anzi integralmente guidata dalle decisioni di un Comitato Centrale cui Stasi obbedisce ciecamente, della vita nella DDR (che ancora esiste), cronaca dei successi strepitosi del socialismo reale, delle sconfitte del capitalismo, dei martiri del comunismo.

Il progetto Stasi nasce nel 2006 ad opera di un giovane “cantautore” incardinato nella tradizione della canzone d’autore politica italiana e di un manipolatore di “macchine” e di synth dagli ascolti industrialoidi e indie-pendenti. Il progetto, dunque, prende forma all’insegna di un incontro forse impossibile tra due universi paralleli ed irriducibili, ma con la consolante presenza di un indefinito numero di autori di neo-folk apocalittico che in qualche modo la medesima sinergia tra chitarrismo tradizionale e rumorismo disturbante l’hanno realizzato eccome. Il progetto Stasi nasce connotato come progetto politico che riprende le tematiche del totalitarismo scegliendo la DDR quale orizzonte storico-geografico-culturale di riferimento. Nella sua azione di propaganda, Stasi ha intenzione di rovesciare l’ottica occidentale-cristiano-borghese secondo cui alla vita grama del socialismo reale sarebbero preferibili i lustrini dei supermarket e le produzioni soft-porno delle tv commerciali. Secondo Stasi, l’idea di una comunità totalitaria che riempie la vita delle soggettività, assunte esse come parti di un organismo per l’appunto totale, va contrapposta alla falsa immagine della libertà. In questo senso, la musica di Stasi vale come una cronaca assolutamente non libera, ma anzi integralmente guidata dalle decisioni di un Comitato Centrale cui Stasi obbedisce ciecamente, della vita nella DDR (che ancora esiste), cronaca dei successi strepitosi del socialismo reale, delle sconfitte del capitalismo, dei martiri del comunismo.

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