Lucio Corsi

musicista
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Lucio Corsi non ha un carattere ribelle. Lucio Corsi ha vent'anni o giù di lì. Lucio Corsi dovrebbe scalare i palazzi, saltare i fossi per lungo, pescare nel torbido. O forse no. Lui rappresenta una generazione nuova, un po' menefreghista e talvolta interessata, fatta di sensazioni che contano secondi e incertezze che sembrano durare anni.
Il giovane cantautore sforna canzoni in continuazione e, girando con la scorta dello Zaganelli che intuisce e ci crede, viene pescato dal Dragogna (Ministri) per Picicca Dischi con cui, in una manciata di settimane, scrive e registra "Altalena Boy", Ep di 5 pezzi a cui va aggiunto il precedente e passato extended play "Vetulonia Dakar", anch'esso di 5 pezzi.

L'esperimento proposto dallo smilzo e "donchisciottesco" ragazzo di Vetulonia è una battaglia contro i mulini a vento, in generale una lotta con armi finte in cui da una parte c'è il nuovo Lucio e dall'altra il vecchio Corsi. Nel nuovo si sente il "Principe", come se cantasse "Atlantide" mentre fa un giro della morte in altalena ("Altalena Boy"), Brunori Sas ("Alieni") che fa l'autostop agli extraterrestri direzione Santiago oppure, nella bella "L'astronave", Jovanotti che alla fine s'infila sempre.
Ma è con "Godzilla" che Corsi entra in gioco e ci introduce il one man band del precedente Vetulonia Dakar, in cui ascoltiamo il rurale e genuino essere del ragazzo: "Cocomero" e "Søren" su tutte, con la tuta dell'Errea e le galline-dinosauro che s'appoggiano sul terreno delle chitarre del primo Bennato e un'attitudine da Gaetano.

Chi sia Lucio Corsi non lo scopriremo di certo con questo "Altalena Boy/Vetulonia Dakar", ma una mezza idea ce la possiamo fare. Qualcosa, più che qualcuno.

Lucio Corsi non ha un carattere ribelle. Lucio Corsi ha vent'anni o giù di lì. Lucio Corsi dovrebbe scalare i palazzi, saltare i fossi per lungo, pescare nel torbido. O forse no. Lui rappresenta una generazione nuova, un po' menefreghista e talvolta interessata, fatta di sensazioni che contano secondi e incertezze che sembrano durare anni.
Il giovane cantautore sforna canzoni in continuazione e, girando con la scorta dello Zaganelli che intuisce e ci crede, viene pescato dal Dragogna (Ministri) per Picicca Dischi con cui, in una manciata di settimane, scrive e registra "Altalena Boy", Ep di 5 pezzi a cui va aggiunto il precedente e passato extended play "Vetulonia Dakar", anch'esso di 5 pezzi.

L'esperimento proposto dallo smilzo e "donchisciottesco" ragazzo di Vetulonia è una battaglia contro i mulini a vento, in generale una lotta con armi finte in cui da una parte c'è il nuovo Lucio e dall'altra il vecchio Corsi. Nel nuovo si sente il "Principe", come se cantasse "Atlantide" mentre fa un giro della morte in altalena ("Altalena Boy"), Brunori Sas ("Alieni") che fa l'autostop agli extraterrestri direzione Santiago oppure, nella bella "L'astronave", Jovanotti che alla fine s'infila sempre.
Ma è con "Godzilla" che Corsi entra in gioco e ci introduce il one man band del precedente Vetulonia Dakar, in cui ascoltiamo il rurale e genuino essere del ragazzo: "Cocomero" e "Søren" su tutte, con la tuta dell'Errea e le galline-dinosauro che s'appoggiano sul terreno delle chitarre del primo Bennato e un'attitudine da Gaetano.

Chi sia Lucio Corsi non lo scopriremo di certo con questo "Altalena Boy/Vetulonia Dakar", ma una mezza idea ce la possiamo fare. Qualcosa, più che qualcuno.

Inserito da
calamity jane oltre 9 anni fa