HAVAH è il nuovo progetto di Michele Camorani, in un contesto diverso dal solito rispetto a quello per cui è più conosciuto, ovvero come batterista dei Raein, dei La Quiete e collaboratore di tante band indipendenti italiane.
Coadiuvato ai testi dall'onnipresente (e sempre ottimo) Jacopo Lietti, Havah ci porta indietro nel tempo all'inizio dell'avventura italiana alternativa. La "scena" post punk, new wave, chiamatela come volete, fiorentina di inizio anni '80 ha segnato profondamente le coscienze musicali del nostro paese, troppe volte questa verità è stata taciuta o nascosta per chissà quale motivo. Dopo l'uscita di questo bellissimo disco e il "successo" di Ormai dei FBYC presumo che nessuno oggi potrebbe permettersi di negare l'influenza sui musicisti trentenni del gruppo italiano più importante di sempre, i Diaframma di Federico Fiumani.
HAVAH è il nuovo progetto di Michele Camorani, in un contesto diverso dal solito rispetto a quello per cui è più conosciuto, ovvero come batterista dei Raein, dei La Quiete e collaboratore di tante band indipendenti italiane.
Coadiuvato ai testi dall'onnipresente (e sempre ottimo) Jacopo Lietti, Havah ci porta indietro nel tempo all'inizio dell'avventura italiana alternativa. La "scena" post punk, new wave, chiamatela come volete, fiorentina di inizio anni '80 ha segnato profondamente le coscienze musicali del nostro paese, troppe volte questa verità è stata taciuta o nascosta per chissà quale motivo. Dopo l'uscita di questo bellissimo disco e il "successo" di Ormai dei FBYC presumo che nessuno oggi potrebbe permettersi di negare l'influenza sui musicisti trentenni del gruppo italiano più importante di sempre, i Diaframma di Federico Fiumani.
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