La creatura del cantante e chitarrista americano Alec Ounsworth arriva in Italia per tre live per presentare l’ultimo album The Tourist, prodotto da Dave Fridman dei Mercury Rev e pubblicato a inizio marzo.
Come gli album precedenti, The Tourist continua a attingere dagli eroi musicali di Ounsworth come John Cale, Robert Wyatt, Tom Waits e Nick Cave, ma segna anche un passo avanti molto personale nella carriera della band. Quest'album emerge da un periodo travagliato, in cui Alec ha dovuto affrontare eventi personali intensi, ma nonostante la maggior parte dei pezzi sia il risultato di riflessioni ed emozioni di questo periodo, Alec considera questo lavoro profondamente catartico e liberatorio.
Ounsworth ha registrato The Tourist nell’arco di una settimana nello studio di Philadelphia di Dr. Dog insieme a un batterista ed un bassista. Dopodichè Alec e l’ingegnere del suono Nick Krill hanno trascorso diversi mesi a sistemare le registrazioni e ad aggiungere ulteriori abbellimenti come cori, tastiere, chitarre e percussioni. Questi elementi hanno contribuito a far suonare The Tourist come il frutto di una band, più ricco e variegato, ed in qualche modo più leggero musicalmente rispetto ai lavori precedenti. L’album è stato poi mixato da Dave Friedman già collaboratore nei precedenti album di CYHSY, Some Loud Thunder del 2007 e Only Run del 2014.
"Sono una persona relativamente solitaria e sembro lavorare meglio da solo", dice Alec. "Conto sulla collaborazione degli altri per sviluppare il progetto, ma se il risultato non corrisponde a quello che ho in mente, è difficile per me. Immagino che questo sia il motivo per cui il progetto è stato indipendente tutto questo tempo” racconta Alec.
Tuttavia, questa ostinata indipendenza riflette anche l'integrità musicale di Ounsworth. Tutta la carriere dei Clap your Hands say yeah si è infatti strutturata attorno ad una volontà di costruire cose nuove restando però fedeli ad una precisa e fondamentale visione artistica. E sebbene The Tourist possa essere emerso da momenti difficili, riflette la capacità incredibile di Ounsworth di andare avanti sempre e comunque, a prescindere da quanto le circostanze possano essere dure.
La creatura del cantante e chitarrista americano Alec Ounsworth arriva in Italia per tre live per presentare l’ultimo album The Tourist, prodotto da Dave Fridman dei Mercury Rev e pubblicato a inizio marzo.
Come gli album precedenti, The Tourist continua a attingere dagli eroi musicali di Ounsworth come John Cale, Robert Wyatt, Tom Waits e Nick Cave, ma segna anche un passo avanti molto personale nella carriera della band. Quest'album emerge da un periodo travagliato, in cui Alec ha dovuto affrontare eventi personali intensi, ma nonostante la maggior parte dei pezzi sia il risultato di riflessioni ed emozioni di questo periodo, Alec considera questo lavoro profondamente catartico e liberatorio.
Ounsworth ha registrato The Tourist nell’arco di una settimana nello studio di Philadelphia di Dr. Dog insieme a un batterista ed un bassista. Dopodichè Alec e l’ingegnere del suono Nick Krill hanno trascorso diversi mesi a sistemare le registrazioni e ad aggiungere ulteriori abbellimenti come cori, tastiere, chitarre e percussioni. Questi elementi hanno contribuito a far suonare The Tourist come il frutto di una band, più ricco e variegato, ed in qualche modo più leggero musicalmente rispetto ai lavori precedenti. L’album è stato poi mixato da Dave Friedman già collaboratore nei precedenti album di CYHSY, Some Loud Thunder del 2007 e Only Run del 2014.
"Sono una persona relativamente solitaria e sembro lavorare meglio da solo", dice Alec. "Conto sulla collaborazione degli altri per sviluppare il progetto, ma se il risultato non corrisponde a quello che ho in mente, è difficile per me. Immagino che questo sia il motivo per cui il progetto è stato indipendente tutto questo tempo” racconta Alec.
Tuttavia, questa ostinata indipendenza riflette anche l'integrità musicale di Ounsworth. Tutta la carriere dei Clap your Hands say yeah si è infatti strutturata attorno ad una volontà di costruire cose nuove restando però fedeli ad una precisa e fondamentale visione artistica. E sebbene The Tourist possa essere emerso da momenti difficili, riflette la capacità incredibile di Ounsworth di andare avanti sempre e comunque, a prescindere da quanto le circostanze possano essere dure.
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