Puntuale come un orologio svizzero in ferie e appropriata come un bicchiere di verdicchio dopo una mosciolata, torna ad Ancona Molecola, neo-nata creatura partorita dalle fertili menti di Arci Ancona, Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Loop Live Club, che ambisce a portare sostanzialmente buona musica alla Mole.
Riprendendo la formula collaudata lo scorso anno, il cartellone prevede un mix di artisti affermati e noti al grande pubblico (Paolo Benvegnù, in tour con il suo ultimo (capo-)lavoro, “H3+“) e astri musicali in piena ascesa (ovvero Lucio Corsi e Giorgio Poi).
Saremo dei romanticoni noi, ma già pregustiamo Benvegnù che intona “Il mare verticale” a due passi dal mare (quello orizzontale) che circonda la Mole Vanvitelliana,
Corsi vestito da diva, che ci racconta il suo “Bestiario Musicale”
e Giorgio Poi, con il suo inconfondibile timbro vocale, intonare il suo disco di debutto “Fa niente”, che vi potete auscultare interamente qua.
Nell’attesa di Molecola, per ammazzare il tempo, abbiamo fatto qualche domandina proprio a Poi.
Già frontman dei Vadoinmessico, Giorgio Poti, accorciandosi leggermente il cognome, è giunto agli onori delle cronache dell’indie italiano con il suo “Fa niente”, il cui merito principale è quello di creare un insieme organico e integrato tra un impianto compositivo ispirato alla tradizione di casa nostra e un sound che non ha nulla non solo di italiano, ma anche di europeo.
Signor Nerto – Ciao Giorgio, poi ci sei più andato in Messico?
Giorgio Poi – No! Mai stato.
SN – Parlaci un po’ della tua svolta solista. Una botta di eremitismo, di egocentrismo o solo una botta?
G – In realtà avevo solo bisogno di semplificare le modalità di produzione e uscita delle mie canzoni, lavorare da solo velocizza parecchio il tutto.
SN – Ti senti più londoner, berliner o romano de Roma?
G – Ho distribuito la sensazione di casa per troppe città, nessuna è veramente casa, ma lo sono tutte un po’.
SN – Confessaci un luogo in cui ti piacerebbe suonare (o ri-suonare, se è già successo).
G – Per me non è tanto il luogo in sè, ma la situazione, il pubblico, il suono. A dir la verità, alcuni dei concerti in cui mi sono divertito di più erano in posti abbastanza anonimi.
SN – Come si vede l’Italia dall’estero?
G – Un po’ sfocata…
SN – Menzionaci 3 pezzi che stai ascoltando molto negli ultimi tempi
G – Quite Like You, di Andy Shauf Lugar Comum, di Joao Donato Let’s Get Together, degli Witch
E se a solleticarvi le orecchie penseranno questi tre super artisti, al palato penserà Tiziano Spegne Schiavoni, con la sua Cucina Tizziano – street food.
Insomma, gli ingredienti ci sono tutti: buona musica, location mozzafiato, tramonto, buon cibo.
Non vi resta che venire a sentire come suona (una) Molecola.